VENEZIA - «Mi ricordo bene i suoi occhi, la fascia del viso che non era coperta dal collo alto e dal berretto da montagna. È lui». Ad indicare Ciro Esposito nella fotografia che è stata pubblicata ieri dai giornali è una dipendente di uno dei tre supermercati rapinati a Venezia, che preferisce rimanere anonima.
LA TESTIMONIANZA
Le indagini dei carabinieri proseguono per far luce sulla dinamica dell'omicidio di lunedì notte in calle delle Chiovere, la via a metà strada tra campo San Rocco e Fondamenta dei Tolentini, ma anche per capire se Ivano Gritti e Ciro Esposito, vittima e carnefice, fossero coinvolti nelle rapine ai supermercati delle ultime settimane. Tre colpi messi a segno nel centro storico lagunare in meno di un mese, per l'esattezza in 22 giorni, tutti a mano armata e con quello che sembra essere lo stesso modus operandi. Ieri, vista la foto dei due uomini, la dipendente di uno dei supermercati sembrava non avere dubbi. «Sì, mi ricordo di lui, non potrò mai dimenticare quel momento. Parlava con un accento del sud, ci ha detto di aprire le casse e che dovevamo stare zitte, una cosa del tipo Dammi i soldi, mute, non parlate. Non era lui a tenere la pistola, ma si è fatto aprire la cassa e ha afferrato i soldi»...
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