PORDENONE/TREBASELEGHE - Ingaggiato per un lavoro di saldatura alla P.I.M.I. Srl di Trebaseleghe, nel luglio 2011 un saldatore di Papigno (Terni) trovò una situazione completamente diversa da quella pattuita con Steno Venier. In quel periodo la società fittizia attiva ad Olbia era la Mac Srl. Telefonò chiedendo spiegazioni, perché nemmeno l'alloggio era quello promesso da Venier. Rispose un uomo con accento sardo e il confronto fu piuttosto ruvido. Lo stesso giorno, dal telefonino di Venier, partì un messaggio minaccioso: «La nostra ditta è seria e ha 223 dipendenti. Da 18 anni gli idioti come te vengono cancellati dai nostri archivi e girati a tutta Italia in quanto pezzi di m... che fanno perdere tempo». L'operaio ha reagito con una querela per ingiurie. È stato l'unico a uscire allo scoperto. Gli altri 1.056 probabilmente non si sono nemmeno resi conto di aver lavorato senza alcuna tutela, fatta eccezione per qualche contributo versato all'Inps. Tutto è venuto alla luce perché Venier, a uno dei suoi prestanome, ha fatto usare una carta di credito prepagata per movimentare 25 mila euro...
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