VENEZIA - I cantieri del Mose sono in stallo. E anche la scadenza di fine 2018, annunciata solo un anno fa come data di fine lavori e inizio del triennio di avviamento e collaudo, rischia di non essere più rispettata. Ieri il provveditore alle opere pubbliche del Triveneto, Roberto Linetti, lo è detto chiaramente: «Arrivare a questo fine 2018 con i lavori terminati non sarà facile». Un'altra doccia fredda sul futuro della grande opera, tra problemi di liquidità, imprese in crisi, contenziosi legati allo scandalo. Ieri Linetti ne ha parlato davanti alla commissione consiliare a Venezia, mentre anche a Roma ci si occupava di Mose, in un vertice tra il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, il presidente dell'Autorità nazionale anti-corruzione, Raffaele Cantone, e il prefetto di Roma, Paola Basilone, come referenti dei commissari che guidano il Consorzio Venezia Nuova post-tangenti. L'ipotesi di una chiusura del commissariamento, girata nei mesi scorsi, pare essere tramontata, vista anche la scadenza ormai prossima del Governo. E il vertice romano si sarebbe occupato dei rapporti tra Provveditorato e Consorzio e dell'annosa questione cassa.
Ultimo aggiornamento: 14:52
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