Sanità, svelata l'indennità di 230 euro al mese ai medici

Sabato 6 Gennaio 2018 di Alda Vanzan
Sanità, svelata l'indennità di 230 euro al mese ai medici
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VENEZIA - «Guardi che quei soldi li avevamo già prima, ce li avevano solo sospesi». Domenico Crisarà, segretario regionale della Fimmg, la Federazione dei medici di medicina generale, mette le mani avanti: che non si dica che l'accordo con la Regione Veneto è stato raggiunto per una questione di soldi. «L'aspetto economico non c'entra». Eppure è il primo dato che balza agli occhi leggendo la delibera pubblicata ieri sul Bur che recepisce l'accordo tra Regione e medici: una indennità di 230 euro al mese a valere dal 1° luglio 2017 e sino al 31 dicembre 2019, con possibilità di proroga per un ulteriore anno, cioè fino al 2020. Un'indennità che complessivamente costerà alla Regione circa 8 milioni di euro all'anno. «Molto meno di quanto spendono le altre Regioni», puntualizza Crisarà citando i 50 milioni dell'Emilia Romagna.

Come si ricorderà la mobilitazione dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta era durata cinque mesi. Era stato uno degli scioperi più duri della sanità veneta, con gli ambulatori chiusi per due giorni e altri 79 giorni in calendario di protesta. Poi, a ridosso di un'altra serrata degli ambulatori, si era arrivati all'intesa, con l'accordo sottoscritto lo scorso 14 dicembre. Si tratta, appunto, dell'accordo recepito dalla giunta regionale con la delibera numero 2172 del 29 dicembre, pubblicata ieri sul Bur.

Il testo approvato da Palazzo Balbi riguarda principalmente il Fascicolo Sanitario Elettronico e il Profilo Sanitario Sintetico (o Patient Summary), cioè quel documento informatico sanitario che riassume la storia clinica del paziente e la sua situazione corrente. Il documento viene creato e aggiornato dal medico di famiglia (o dal pediatra) ogni qualvolta intervengono cambiamenti ritenuti rilevanti ai fini della storia clinica e, in particolare, contiene dati clinici significativi utili anche in caso di emergenza. La diatriba era: chi è responsabile dei dati sensibili dei pazienti? L'accordo siglato con la Regione prevede che i medici di famiglia raccolgano il consenso del paziente, ma il responsabile dei dati sarà il direttore generale dell'Ulss di appartenenza. Dopodiché, un accordo nazionale stabiliva che per i medici non ci fossero oneri tecnici ed economici. Ed è qui che si inserisce l'indennità: 230 euro al mese dal 1° luglio 2017 a tutto il 2019 con possibilità di proroga al 2020.

La corresponsione dell'indennità è strettamente collegata al raggiungimento di una serie di obiettivi, dalla trasmissione dei dati all'aumento delle ricette dematerializzate. Per farla breve: se i medici raggiungeranno gli obiettivi fissati nell'accordo avranno i soldi, altrimenti dovranno restituirli. A meno che la responsabilità non sia dell'Ulss e allora l'indennità sarà pagata comunque. «Ma sono soldi che erano già previsti - ribadisce il segretario regionale della Fimmg - E per la precisione da quei 230 euro andrebbero tolti 77 euro previsti dal contratto nazionale. L'indennità ce l'avevamo già, era stata solo sospesa. E comunque il problema di fondo della mobilitazione non era quello economico, ma la privacy dei pazienti dopo aver deciso di attuare il fascicolo sanitario elettronico e il Patient Summary». Va precisato che la delibera stabilisce anche la costituzione, entro gennaio, di una commissione paritetica composta da componenti in rappresentanza dell'Amministrazione regionale e in rappresentanza delle organizzazioni sindacali della medicina generale e della pediatria di libera scelta, al fine di dirimere eventuali contestazioni in merito al raggiungimento degli obiettivi.

Il Profilo Sanitario Sintetico regalerà un altro primato al Veneto: «Saremo la prima regione in tutta Italia ad avere il Patient Summary che sarà sperimentato entro giugno - dice Crisarà - Con la semplice tessera sanitaria sarà possibile conoscere di ogni paziente le patologie e soprattutto le terapie salvavita».
 
Ultimo aggiornamento: 16:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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