Muore a 25 anni dopo l'incidente: ​c'è un fermo per omicidio stradale

Domenica 10 Dicembre 2017 di Paola Treppo
Lorenzo Spizzo
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UDINE - C’è un fermo di polizia giudiziaria per omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga per il tremendo incidente che si è verificato all’alba di domenica scorsa, 3 dicembre, sulla statale Pontebbana, a Tavagnacco, nel quale è rimasto ucciso un 25enne di Udine, Lorenzo Spizzo, deceduto a causa delle gravissime lesioni riportate nello schianto dopo un’agonia di tre giorni, all’ospedale Santa Maria della Misericordia, dove era stato accolto in codice rosso e trasferito subito nel reparto di terapia intensiva.

Il provvedimento di fermo è stato eseguito nella notte di ieri, sabato 9 dicembre, dai carabinieri nei confronti di un uomo che vive in provincia di Udine e che ha ammesso le sue responsabilità. Adesso è ai domiciliari. Il magistrato che sta seguendo il complicato caso, il pubblico ministero Annunziata Puglia, ha chiesto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Udine la convalida del fermo, eseguito d’iniziativa dai militari dell’Arma.

Erano stati infatti i carabinieri del Radiomobile della Compagnia di Udine, comandata dal maggiore Alberto Granà, a giungere sul luogo dello schianto insieme all’equipe medica e ai vigili del fuoco, per rilevare l’incidente. Ed era stati sempre i militari dell’arma ad avviare immediatamente un’indagine, coordinati dalla Procura friulana, per fare chiarezza sulla dinamica del sinistro e sulle eventuali responsabilità dei conducenti.

Nella sua drammaticità, con cinque ragazzi feriti, tra cui uno critico, Spizzo, poi deceduto, l’incidente era parso subito poco chiaro. Nello scontro erano rimasti coinvolti due veicoli: una Bmw e una Fiat Punto. Su quest’ultima auto viaggiavano i cinque ragazzi, tra cui il 25enne che poi non ce la farà. Tutti erano stati portati d’urgenza in pronto soccorso dal personale medico di tre ambulanze, giunte sul posto insieme a un’automedica. Sulla Bmw, invece, non c’era nessuno. Ed è su questo che hanno subito lavorato gli inquirenti. Dove era finito il conducente del mezzo incidentato?

Mentre la Bmw viene messa in sicurezza dai pompieri e poi posta sotto sequestro, dopo un qualche ora all’ospedale di Udine si presentano autonomamente due persone, per farsi medicare. Emerge a quel punto che si tratta delle persone che erano a bordo della Bmw e che vengono quindi indagate per omissione di soccorso: entrambe, infatti, tutte e due residenti nella provincia di Gorizia, dopo lo schianto non hanno chiamato aiuto e si sono allontanate dal luogo dell’incidente.

Poi, nei giorni successivi, con la morte del giovane Lorenzo, la situazione si aggrava sotto il profilo delle responsabilità penali. Adesso diventa omicidio stradale; i carabinieri cercano di ricostruire per tutto quello che è possibile la dinamica ma è non affatto facile perché mancano testimoni.

A tutt’oggi il quadro non è chiaro: di certo c’è il provvedimento di fermo di un uomo che, negli immediati frangenti del grave sinistro, non era stato trovato né identificato. Assistito dal suo legale è stato sentito nelle ultime ore e ha ammesso le sue responsabilità, fornendo una sua versione dei fatti. Ma ci sono ancora molti aspetti da chiarire: quante persone c’erano sulla Bmw? Sono state identificate tutte? Su questi aspetti Procura e carabinieri mantengono il massimo riserbo.

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