Trump: Gerusalemme capitale di Israele, scelta necessaria per la pace. Netanyahu: «Passo storico». Hamas: aperte porte dell'inferno

Mercoledì 6 Dicembre 2017
Trump (ansa)
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«Gerusalemme capitale di Israele è il riconoscimento della realtà.

Ho dato istruzioni di muovere l'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme». L'atteso annuncio di Donald Trump alla fine è arrivato, nonostante gli inviti a ripensarci arrivati da più parti.

«Non possiamo risolvere la questione mediorientale con il vecchio approccio, ne serve uno nuovo. La scelta di oggi su Gerusalemme è necessaria per la pace», ha detto il presidente americano, sottolineando che «Israele è uno stato sovrano con il diritto come ogni paese di decidere la sua capitale. Essere consapevole di questo è una condizione necessaria per raggiungere la pace».

«Gli Stati Uniti sono impegnati a facilitare il processo di pace in Medio Oriente», ha ribadito. «Farò tutto ciò che è in mio potere per un accordo di pace israelo-palestinese che sia accettabile per entrambe le parti. E gli Stati Uniti continuano a sostenere la soluzione dei due Stati. Voglio essere chiaro: questa decisione non riflette in nessun caso una presa di distanza dal nostro forte impegno a facilitare un duraturo accordo di pace», ha affermato Trump. E poi: «Gerusalemme deve restare aperta a cristiani, musulmani ed ebrei»«Dio benedica gli israeliani, Dio benedica i palestinesi»: ha concluso il breve discorso durato circa cinque minuti.

«L'Unione europea esprime grave preoccupazione dopo l'annuncio e le ripercussioni sulle prospettive di pace. La posizione dell'Ue resta immutata. Le aspirazioni di entrambe le parti devono essere soddisfatte e una via deve essere trovata attraverso i negoziati per risolvere lo status di Gerusalemme come futura capitale dei due Stati». Lo sostiene in una nota l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Federica Mogherini. La Francia «non approva» la «deplorevole» decisione del presidente Usa, è il duro commento del presidente francese Emmanuel Macron. Anche Merkel ha preso le distanze: «Il governo tedesco non appoggia questo comportamento, perché lo status di Gerusalemme va negoziato all'interno della cornice della soluzione di due Stati», ha scritto via twitter il portavoce della cancelliera, Steffen Seibert. «Gerusalemme città santa, unica al mondo. Il suo futuro va definito nell'ambito del processo di pace basato sui due Stati, Israele e Palestina», ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

«Solo realizzando la visione di due stati che convivono in pace e sicurezza, con Gerusalemme capitale di Israele e della Palestina, tutte le questioni sullo status saranno risolte in via definitiva attraverso negoziati, e le legittime aspirazioni di entrambi i popoli saranno raggiunte», ha detto il segretario generale dell' Onu, Antonio Guterres. «Dal mio primo giorno qui - ha aggiunto - mi sono costantemente dichiarato contrario ad ogni misura unilaterale che metta a repentaglio la prospettiva della pace». Guterres, parlando davanti ai giornalisti al Palazzo di Vetro, ha poi precisato che «Gerusalemme è una questione di status finale che deve essere risolta attraverso negoziati diretti tra le due parti, sulla base delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e dell'Assemblea Generale Onu».


«Una pietra miliare», «una decisione storica»: così il premier Benyamin Netanyahu ha definito la scelta di Trump. «Un atto giusto e coraggioso», ha aggiunto Netanyahu. «La decisione di Trump è un passo importante verso la pace, perché non ci può essere alcuna pace che non includa Gerusalemme come capitale di Israele. Voglio anche che sia chiaro che non ci sarà alcun cambiamento nello status quo dei Luoghi Santi. Israele assicurerà sempre libertà di culto a ebrei, cristiani e musulmani», ha aggiunto.

«La decisione odierna di Trump equivale ad una rinuncia da parte degli Stati del ruolo di mediatori di pace», ha detto il presidente palestinese Abu Mazen in un discorso alla Nazione. Secondo Abu Mazen il discorso di Trump è in contrasto con le risoluzioni internazionali su Gerusalemme. Abu Mazen ha detto di aver ordinato alla delegazione diplomatica palestinese di lasciare Washington e di rientrare in patria. «Gerusalemme - ha insistito - è la capitale eterna dello Stato di Palestina». Il presidente palestinese ha anche accusato Trump di aver offerto un premio immeritato ad Israele «che pure infrange tutti gli accordi». E ancora: la decisione di Trump «aiuterà le organizzazioni estremistiche a intraprendere una guerra di religione che danneggerà l'intera regione che attraversa momenti critici, e ci trascinerà dentro guerre senza fine. Abbiamo sempre messo in guardia da questo».

Riconoscendo Gerusalemme come capitale di Israele, il presidente Usa Donald Trump «ha aperto le porte dell'inferno», ha affermato Hamas in una prima reazione alla stampa. Cortei di protesta a Gaza.

«L'Egitto denuncia la decisione degli Stati Uniti e respinge ogni effetto di questa decisione», scrive l'agenzia Mena sintetizzando un comunicato del ministero degli Esteri del Cairo. 

«Condanniamo la dichiarazione irresponsabile dell'amministrazione Usa di riconoscere Gerusalemme come la capitale di Israele» che «avrà effetti negativi sulla pace e la stabilità nella regione», scrive su Twitter il ministro degli Esteri turco, Ahmet Cavusoglu, pubblicando una nota in cui si chiede all'amministrazione americana «di riconsiderare questa decisione sbagliata».

Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 13:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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