BELLUNO - Non più dischi da Massimiliano Pezzolla. Lo storico negozio, in centro città, a fine anno tirerà giù la saracinesca. Pronto, peraltro, a riaprire presto. Magari, chissà, senza buttare, ma tenendo cari, alcuni dischi in vinile. Intanto, in questi giorni, c'è chi approfitta dello svuota tutto. Da più di 50 anni i Pezzolla, da padre in figlio, hanno rappresentato un riferimento per gli appassionati di musica. Nel 1962 la sede dell'attività fu in piazza Mazzini, poi, nel 1979, il trasferimento sotto i portici di piazza del Martiri. In negozio scorrono le fotografie, con autografo, di noti cantanti che sono passati di lì. Ecco Massimo Ranieri, Riccardo Cocciante, Siria, Samuele Bersani, Elio e le Storie tese, Beppe Carletti dei Nomadi. Ma anche il tenore William Matteuzzi.
2018, nuova vita: ci anticipa qualcosa? Cosa troveranno i bellunesi in vetrina?
«Articoli nuovi, nuovo allestimento,ma non dico di più».
Più di mezzo secolo dei Pezzolla tra i dischi e la musica: cosa è cambiato?
«Negli anni Sessanta si vendevano i 78 giri e i 45 giri. Lampadari e strumenti musicali. E radio e televisori con le valvole.»
Ci sta che il disco da mangiadischi non vada più, ma pure i cd hanno perduto l'appeal?
«Di fondo è cambiato il modo di ascoltare la musica. I giovani non ascoltano un album dalla prima all'ultima traccia, ma solo il singolo brano, quello che piace o va di moda.»
Eppure, a proposito di gusti che girano, il vinile sta vivendo una rinnovata bella stagione..
«È vero, ma l'incremento non è tale per cui valga la pena tenere l'attività. Il mercato, di fatto, è tutto digitale.»
Una curiosità: che cantanti piacciono alla sua clientela bellunese?
«Prendiamo gli ultimi mesi: vanno alla grande Ligabue, Vasco Rossi, Cremonini e Jovanotti. Tra i gruppi stranieri quelli che vendono sono gli U2.»
Ultimo aggiornamento: 17:21
© RIPRODUZIONE RISERVATA 2018, nuova vita: ci anticipa qualcosa? Cosa troveranno i bellunesi in vetrina?
«Articoli nuovi, nuovo allestimento,ma non dico di più».
Più di mezzo secolo dei Pezzolla tra i dischi e la musica: cosa è cambiato?
«Negli anni Sessanta si vendevano i 78 giri e i 45 giri. Lampadari e strumenti musicali. E radio e televisori con le valvole.»
Ci sta che il disco da mangiadischi non vada più, ma pure i cd hanno perduto l'appeal?
«Di fondo è cambiato il modo di ascoltare la musica. I giovani non ascoltano un album dalla prima all'ultima traccia, ma solo il singolo brano, quello che piace o va di moda.»
Eppure, a proposito di gusti che girano, il vinile sta vivendo una rinnovata bella stagione..
«È vero, ma l'incremento non è tale per cui valga la pena tenere l'attività. Il mercato, di fatto, è tutto digitale.»
Una curiosità: che cantanti piacciono alla sua clientela bellunese?
«Prendiamo gli ultimi mesi: vanno alla grande Ligabue, Vasco Rossi, Cremonini e Jovanotti. Tra i gruppi stranieri quelli che vendono sono gli U2.»