Grasso è perbene, ma se fa il leader di partito non può continuare a guidare il Senato

Martedì 5 Dicembre 2017
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Caro Direttore,
ho ascoltato Pietro Grasso sciorinare il discorso mieloso, celebrativo, buonista, moralistico, d'inaugurazione al suo ingresso in politica. È stato come ascoltare, 50 anni fa, la poesia di Natale recitata da un figlio bambino al tavolo dei convitati plaudenti. A Lei che effetto ha fatto? Mi piacerebbe saperlo.

Flora Dura
Treviso 


Cara lettrice,
non mi aspettavo nulla di diverso. Pietro Grasso è una persona perbene ed è stato un valente magistrato. Sul piano politico non mi sembra abbia il carisma e lo scaltro cinismo necessari per giocare, all'interno, ad armi almeno pari con un D'Alema e, all'esterno, per contrastare un Matteo Renzi. Sarà il tempo a dirci se l'ex procuratore ha davvero un futuro da leader. Talvolta il ruolo cambia le persone: staremo a vedere se accade anche per lui. L'impressione, per ora, è che le redini del nuovo movimento le tenga saldamente qualcun altro e a lui sia affidato il ruolo di uomo-immagine. Per il resto il debutto di domenica non ha detto molto: autocompiacimento (emblematica la scelta della colonna sonora: Heroes di David Bowie, Eroi...) e narcisismo da sinistra purosangue l'hanno fatta da padroni. Il copione era scritto (non da Grasso) ed è stato interpretato secondo le migliori e antiche tradizioni. C'è però un aspetto di questa vicenda che sorprende e merita una riflessione: Grasso è tuttora il Presidente del Senato, la seconda carica dello Stato, ruolo terzo per definizione. Decidere di scendere in campo a qualche mese dalle elezioni come leader di una nuova forza politica è nei diritti di Grasso. Ma, per rispetto alla trasparenza, il presidente del Senato avrebbe forse dovuto farlo rinunciando al suo incarico o facendo almeno un passo di lato. Nulla di tutto ciò. Non è ovviamente in dubbio la correttezza personale di Grasso, ma è evidente che, da domenica, la sua neutralità istituzionale non sarà più quella di prima e ogni sua scelta verrà letta e interpretata alla luce del suo nuovo ruolo politico.

    
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