Per convincere gli italiani a fare figli servono soldi, ma la politica ha altre priorità

Sabato 2 Dicembre 2017
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Egregio direttore,
ciclicamente gli stessi argomenti ritornano sui giornali all'unisono. Ora è il turno dell'argomento: culle vuote. Sono almeno trent'anni che se ne parla. Non nascono più bambini e continueranno a non nascere rebus sic stantibus. Trent'anni fa lo stesso problema ce l'aveva la Francia. Oggi se non erro la statistica ci dice che la media francese è più di due bambini per donna. Come hanno fatto i francesi? Hanno risolto il problema convincendo le coppie a fare più figli a suon di quattrini. Premiando con danaro sonante ogni nascita, in più dando alle neo mamme una congrua somma mensile per il mantenimento del bimbo. Nidi e asili gratuiti o quasi gratuiti, eccetera eccetera. Per farla breve un mio amico che vive in Francia con quattro figli si è costruito la casa. Tutti gli altri pistolotti di esperti di cui sono pieni i giornali in questi giorni non sono che aria fritta. In conclusione: fare un figlio in Italia è un pesante impegno economico, farlo in Francia è una fonte di reddito. E visto che da noi non ci sono i soldi non ci saranno neanche i bambini. Non c'è altro da dire.

Eugenio Nicoletti
Abano Terme (Padova)


Caro lettore,
la sua analisi potrà sembrare a qualcuno un po' brutale, ma centra il problema. Il calo della natalità in Italia ha certamente anche origini di carattere sociale e culturale, ma l'unico vero, efficace modo per contrastarlo è quello di intervenire sul fronte economico, cioè alleviare il costo che la scelta di fare un figlio determina per una famiglia o per una coppia. Purtroppo però, anche se a parole tutti dicono di essere d'accordo con questa analisi, nei fatti accade esattamente il contrario. Basta guardare cosa è successo con la manovra finanziaria che è in gestazione in questi giorni. Il cosiddetto bonus bebè recentemente introdotto, cioè l'assegno destinato alle famiglie bisognose che fanno o adottano un figlio, dal 2019 sarà dimezzato: da 80 euro al mese passerà a 40. Problemi di bilancio pare rendano inevitabile il taglio. Eppure nella stessa manovra finanziaria si è trovato il modo di destinare un milione di euro all'ippodromo di Merano o due milioni al carnevale di Viareggio. Questione di priorità.
Ultimo aggiornamento: 15:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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