Verso l'abolizione del superticket per le visite specialistiche, aumenti fino a 70 centesimi per le sigarette: così cambia la manovra

Domenica 12 Novembre 2017 di Andrea Bassi
Verso l'abolizione del superticket per le visite specialistiche, aumenti fino a 70 centesimi per le sigarette: così cambia la manovra
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Nel cantiere della manovra torna in primo piano il tema dell'abolizione del superticket su visite e accertamenti chiesto da Mdp. Il vice ministro dell'Economia, Enrico Morando, ha aperto ad una discussione sul tema, una necessità che, ha spiegato, è emersa a fronte delle «difficoltà per i cittadini di usufruire delle prestazioni sanitarie anche nelle Regioni più virtuose». Parole molto simili a quelle del coordinatore di Mdp-Articolo 1 Roberto Speranza. «Sempre più persone non si curano come dovrebbero per motivi economici», ha detto Speranza, aggiungendo che «nella prossima Legge di bilancio è fondamentale rimettere al centro la sanità pubblica». Sul superticket insomma si tratta, anche se i tecnici che lavorano alla manovra, esprimono dei dubbi. Le risorse sono poche e, dunque, andranno fatte delle scelte. Scelte che potrebbero essere condizionate dalle future alleanze politiche, e che potrebbero far pendere la bilancia da un lato (superticket), o da quello del bonus bebé e delle altre misure sulla famiglia chieste da Ap. Intanto fumare potrebbe diventare proibitivo. I pacchetti di sigarette, soprattutto quelli oggi più economici, potrebbero subire un rincaro fino a 70 centesimi, per effetto di due emendamenti, uno al decreto fiscale che accompagna la manovra, e il secondo direttamente alla legge di Bilancio.

I DETTAGLI
Cominciamo da quest'ultimo. Si tratta di una modifica chiesta all'unanimità dalla Commissione salute del Senato e che prevede di introdurre una nuova tassa sul fumo per ricavare almeno 600 milioni di euro da destinare ai farmaci innovativi per la lotta ai tumori. Un'iniziativa che ieri ha avuto il plauso sia da Stefania Gori, presidente nazionale dell'Aiom, l'Associazione italiana di oncologia medica, che dall'associazione dei medici di base. I 600 milioni dovrebbero essere ricavati tassando di un centesimo ogni sigaretta venduta. Si tratta di una vecchia idea del ministro della salute Beatrice Lorenzin che, finora, non aveva però mai trovato spazio. Da sola questa misura, nei fatti, comporterebbe un aumento di 20 centesimo per ogni pacchetto di bionde, a prescindere dalla fascia di prezzo. Il secondo balzello, invece, arriverebbe attraverso un emendamento tripartisan, firmato da tre senatori, uno di Ap, uno del Pd e uno di Forza Italia e presentato al decreto fiscale.

LA NORMA
La norma è molto tecnica, e va ad incidere su una delle voci che compongono l'accisa sui tabacchi, il cosiddetto «onere fiscale minimo».

Si tratta di quella parte della tassa che incide sulle sigarette più a basso prezzo, quelle che nei tabacchi in genere sono nella fascia dei 4,20 euro. In pratica l'onere fiscale minimo viene trasformato da una somma (170,54 euro il chilogrammo di tabacco convenzionale), in una percentuale (95,62% dell'accisa globale e dell'Iva), con la possibilità di un aumento a discrezione del Tesoro, di 2,3 punti percentuali. Cosa significa in soldoni, lo ha spiegato il vice direttore del Casmef, il centro studi dell'Università Luiss di Roma, Marco Spallone. Secondo le stime, ha spiegato, l'approvazione di questo provvedimento potrebbe comportare anche aumenti di prezzo fino a 50 centesimi al pacchetto nell'anno in corso e aumenti anche maggiori in quelli successivi. Insomma, le due norme, se approvate, farebbero lievitare il prezzo delle sigarette, soprattutto nella fascia bassa, fino a 70 centesimi al pacchetto. Ma senza la certezza che poi, nelle casse dello Stato i soldi arrivino effettivamente. Anzi. È stata proprio una recente ricerca dello stesso Casmef a mostrare come tutti gli incrementi di gettito introdotti negli ultimi tempi, compreso quello entrato in vigore a giugno, abbiano fallito sul piano del gettito, creando in poco più di un anno un buco nei conti di un miliardo di euro. «È preoccupante», ha spiegato Spallone, «l'idea di riformare una materia tanto complessa e rilevante come la tassazione sui tabacchi per mezzo di un emendamento dell'ultima ora, senza nemmeno una valutazione dell'impatto della corrente legislazione, obbligatoria per legge». Il rischio, secondo il vice presidente del Casmef, è che si finisca come la Grecia. Lì una riforma della tassazione improvvisata, effettuata colpendo soprattutto le sigarette di fascia bassa, ha affossato il gettito erariale e ha fatto esplodere il contrabbando, facendo salire Atene al secondo posto in Europa per numero di sigarette contraffatte. Sulla manovra è intervenuto anche il premier Paolo Gentiloni. Per il presidente del Consiglio la legge di Stabilità «non può trasformarsi in una nuvola di segnali di fumo. Questo non aiuterebbe». Per Gentiloni «deve essere snella e mirata».

Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 07:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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