«Il voto di domenica è figlio del nostro blitz sul Campanile» parola di Serenissimo

Martedì 24 Ottobre 2017 di Paolo Francesconi
Flavio Contin
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CASALE DI SCODOSIA - «Il referendum per l’autonomia? Un piccolo passo nella direzione giusta. A creare le condizioni è stata la nostra azione sul campanile di San Marco del 9 maggio 1997. Il voto di domenica è figlio del campanile, dei Serenissimi. Quel giorno ha cambiato la storia della causa veneta, molto più del referendum di domenica da cui non mi aspetto granchè». A parlare è Flavio Contin, da Casale di Scodosia, 74 anni, artigiano  in pensione, uno del “commando” veneto che 20 anni fa col blindato sbarcò nel cuore di Venezia per issare la bandiera di San Marco sul Campanile. Per loro il prezzo dell’azione fu una condanna penale rilevante. Ma l’artigiano padovano del Veneto Serenissimo Governo non parla solo in veste di “reduce”: è tra i 24 secessionisti arrestati con accuse pesantissime (associazione con finalità di terrorismo) nel blitz dell’aprile 2014 ordinato dalla Procura di Brescia. Processo che lo attende il 31 ottobre.

Contin, è andato a votare? «Certo, per il Sì. Come tutti gli indipendentisti che hanno a cuore la causa».
Cosa dice del risultato? «È un piccolo passo avanti. Dalla trattativa con Roma non mi aspetto nulla: al 99,9% lo Stato italiano ti darà al massimo un piatto di lenticchie, ci hanno sempre trattato da pezzenti».
Perchè, se non si otterrà niente, parla di passo avanti...?



 
Ultimo aggiornamento: 11:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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