ROSOLINA - Una vicenda accaduta a Rosolina che si snoda nei meandri della burocrazia legata all'immigrazione e, in particolare, alle modalità di ingresso in Italia degli stranieri per motivi di lavoro, che avviene esclusivamente nell'ambito delle quote di ingresso stabilite periodicamente dal cosiddetto decreto flussi. In questo caso i protagonisti sono una madre e una figlia ucraine e un 65enne originario di Serramazzoni e residente a Mesola, Secondo Galli, che ieri mattina è stato condannato dal collegio del Tribunale di Rovigo a una pena di ben 4 anni e 6 mesi per aver compiuto a fine di lucro attività dirette a favorire l'ingresso degli stranieri nel territorio dello Stato in violazione delle disposizioni del Testo unico sull'immigrazione.
Ultimo aggiornamento: 13:09
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