Boldrini a Trieste incontra i genitori di Regeni. Sull'Italia: «C'è misoginia»

Lunedì 9 Ottobre 2017
La Presidente della Camera Laura Boldrini con i genitori di Giulio Regeni
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TRIESTE - La Presidente della Camera Laura Boldrini oggi in visita a Trieste.
Alle 10 è arrivata all'Università per Lectio magistralis sugli articoli 3 e 51 della Costituzione della Repubblica Italiana. Prima di cominciare la Lectio magistralis, la Presidente della Camera ha incontrato i genitori di Giulio Regeni. Claudio e Paola Regeni attendevano la Presidente nel rettorato, dove si sono trattenuti per alcuni minuti. 
«Giulio era giovane uomo consapevole, aveva allargato la lente fin da subito, sentiva insopportabile la diseguaglianza - ha affermato la Boldrini -. Era uscito dalle sue certezze per volare ed essere attore del cambiamento».

ORE 10 - La Presidente della Camera Laura Boldrini è giunta alle 10 all'università di Trieste per una Lectio magistralis sugli articoli 3 e 51 della Costituzione della Repubblica Italiana. Accolta dal rettore Maurizio Fermeglia e accompagnata dalla prefetta Anna Paola Porzio, la Presidente Boldrini è salita a piedi lungo la scalinata dell'ateneo e poi si è trattenuta qualche minuto nella sede del rettorato.

LA LECTIO MAGISTRALIS
«Abbiamo bisogno di ritrovare le nostre radici comuni». Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, nel corso della Lectio magistralis. In seguito alla crisi economica, secondo la Presidente c'è oggi «un gran bisogno» di «senso di appartenenza, oggi più di ieri, perché la crisi economica di questi anni non ha avuto effetti soltanto economici: ha anche indebolito i legami sociali, ha fatto sì che ognuno si sentisse un pò più solo coi suoi problemi, avvertisse come più lontane, quasi estranee, entità come 'lo Statò, 'le istituzionì, 'la politicà, 'l'Europà». «Le nostre radici comuni stanno esattamente nel testo fondamentale della Repubblica, la nostra bussola, il nostro Gps. Non è un testo polveroso che il primo gennaio prossimo festeggia i 70 anni», ha precisato la Boldrini.

«Sul nostro Paese c'è una cappa per quanto riguarda le donne. Sotto traccia c'è misoginia, avversione verso le donne». Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini nel corso di una Lectio magistralis all'Università di Trieste.


LA PROTESTA
«Nella notte la nostra città è stata invasa dalle gigantografie del Presidente della Camera, Laura Boldrini e dell'attuale ministro dell'istruzione, Valeria Fedeli. L'azione, richiamando la satira della rubrica "I nuovi mostri" di Striscia la notizia, si pone in continuità con la battaglia che il Blocco Studentesco persegue da anni contro i nemici dell'istruzione e della cultura italiana, nonché del futuro di questa nazione».



Si legge in una nota di Blocco Studentesco. «I "mostri" Boldrini e Fedeli sono solo i primi due - si spiega - di una lunga rubrica nella quale si susseguiranno i volti dei responsabili del declino inesorabile verso il quale corre il nostro paese. Da tempo assistiamo a numerosi tentativi di distruzione dell'identità del popolo italiano e con essa la sua cultura. Laura Boldrini, presidente della camera in carica è l'emblema di quella che sembra essere una casta politica esclusivamente votata ad uno sradicamento identitario, a causa del quale le nuove generazioni non hanno delle solide basi dalle quali partire per la costruzione del proprio futuro. Valeria Fedeli, il ministro dell'istruzione senza istruzione, è il paradosso della cultura italiana: sindacalista e figlia del Partito Democratico, complice dell'attentato all'istruzione pubblica messo a segno dalla legge criminale "la Buona Scuola" rappresenta tutto quello che la cultura non dovrebbe essere. In Italia si registrano ancora gravi percentuali di analfabetismo funzionale, il numero degli adolescenti che conseguono il diploma è in calo, mentre il numero dei laureati è tra i più bassi in Europa: di tutto ciò il Ministro non sembra preoccuparsi minimamente, interessandosi piuttosto a mantenere una linea politica vacua, atta semplicemente a deresponsabilizzare se stessa in attesa delle prossime elezioni nazionali. Quello di oggi è l'ennesimo attacco che rivolgiamo a tutte quelle istituzioni che rappresentano una vera e propria zavorra per lo sviluppo dell'istruzione, della cultura italiana e inevitabilmente del futuro di questo paese. Solo una gioventù forte e libera, consapevole delle proprie radici ma proiettata energicamente verso il futuro può realizzare l'inversione di rotta necessaria che valga d'esempio ad i giovani di tutta Europa».
Ultimo aggiornamento: 13:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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