Anniversario del Vajont, Zaia: «Ancora oggi l'emergenza idrogeologica è una incombente realtà»

Lunedì 9 Ottobre 2017
Luca Zaia
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LONGARONE - Se si celebra a 54 anni di distanza l'anniversario del Vajont è perché «ancora oggi l'emergenza idrogeologica è una incombente realtà che, complici i cambiamenti climatici, siamo costretti ogni giorno a fronteggiare, salvo poi trovarsi il giorno dopo a pronunciare frasi di circostanza, ad asciugare lacrime, a promettere interventi che l'ufficio complicazione affari semplici e la drammatica carenza di denaro pubblico rendono impossibili o così dilatati nel tempo da apparire spesso inutili». Lo dice il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia ricordando oggi la tragedia della diga del Vajont, accaduta il 9 ottobre del 1963.

«In questo quadro - ricorda - vorrei orgogliosamente dire che il Veneto non soltanto ha presente le esigenze del territorio ma si è mosso e si sta muovendo con una rapidità e una capacità che poche altre regioni credo possano vantare. Non sono parole, ma fatti - dice ancora Zaia -. I fatti sono 925 cantieri aperti (molti già finiti) per oltre 600 milioni già impegnati in tutto il Veneto a partire dal 2010, data della Grande Alluvione, data che segna lo spartiacque fra il non intervento e una nuova cultura del territorio e della prevenzione».

I fatti, aggiunge, «sono 3 miliardi di un piano di interventi di prevenzione complessiva di tutto il Veneto, che ho voluto far redigere dai migliori tecnici regionali e universitari sotto la guida di quella autorità scientifica in materia che è il professor D'Alpaos». «I 925 cantieri sono una realtà - spiega il governatore veneto - mentre la realizzazione del piano D'Alpaos ha bisogno di una iniezione finanziaria per il quale le risorse della Regione non sono sufficienti.
Tuttavia, il Piano è pronto, concreto e immediatamente cantierabile e noi veneti abbiamo dimostrato di sapere utilizzare le risorse che ci vengono affidate con virtù e oculatezza». Zaia conclude: «lo dico da veneto e da amministratore dei veneti: forse è il caso che tutti compiamo una riflessione e riflettiamo sull'occasione che si presenterà il 22 per riequilibrare il rapporto malato che Venezia, il Veneto e Belluno hanno con lo Stato. Anche i bellunesi hanno voluto prendere parte attiva alla sfida dell'autonomia. Una sfida che significa riappropriarsi delle proprie risorse per spenderle bene».
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