Lega Nord, vertici ai ferri corti dopo la rissa alla sagra per Canella

Giovedì 14 Settembre 2017
Lega Nord, vertici ai ferri corti dopo la rissa alla sagra per Canella
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PADOVA - É una vera e propria tempesta quella che sembra essersi abbattuta l'altra sera sulla riunione della segreteria nazionale della Lega Nord. Ad uscire con le ossa rotte dal tumultuoso incontro sarebbero stati i vertici del Carroccio veneto, ossia il segretario nazionale Toni Da Re e il presidente Massimo Bitonci. A prevalere, di fatto, sono stati quanti si sono schierati con Roberto Marcato, assessore regionale e noto paladino della base. Con lui, infatti, pare si siano allineati i delegati di 3 province pesanti in termini di consenso come Treviso, Vicenza e Venezia. A innescare tuoni e fulmini, la discussione sull'episodio accaduto il 29 agosto scorso, alla sagra di Santa Giustina in Colle dove, tra una costicina e una fetta di polenta, Giulio Centenaro, consigliere comunale locale, e Daniele Canella, componente del direttivo nazionale stesso nonché segretario di circoscrizione del camposampierese una delle più importanti elettoralmente, sono entrati in pesante conflitto. Centenaro accusava Canella di essere arrivato nel suo territorio per denigrarlo, Canella affermava di essere stato aggredito. Uno scontro assai vivace riconducibile a scenari ben più ampi: il prossimo rinnovo della segreteria nazionale e le politiche della primavera 2018. 
La discussione è ben presto degenerata quando il gotha veneto avrebbe imposto di comminare la stessa pena ai due militanti. Diversi accesi scambi di opinioni, tra chi ravvisava in Canella la vittima di un'aggressione e chi vedeva invece un concorso di colpa, hanno condotto ad un salomonico provvedimento di sospensione per tre mesi di Centenaro e Canella. Questo è avvenuto, anche se pare che ad un certo punto, Centenaro avrebbe ammesso se non la piena colpa, di essere stato lui a innescare la miccia. Nonostante qualcuno chiedesse direttamente l'espulsione del focoso leghista, non nuovo a intemperanze del genere, si è arrivati ai 3 mesi di sospensione per entrambi. Provvedimento che, secondo le regole del Carroccio, comporta anche l'immediata decadenza dalle cariche. Dopo aver votato la sanzione l'assemblea si sarebbe accorta che Giulio Centenaro vanta però oltre 10 anni di militanza nella Lega. Condizione per la quale, sempre secondo il regolamento interno, eventuali provvedimenti disciplinari non sono più di competenza del direttivo veneto, ma di quello federale. Ci si è così trovati di fronte a un provvedimento di sospensione a sua volta... sospeso. Un verdetto pasticciato, dunque, confezionato non tanto per sanzionare la quasi rissa, ma per cercare di non rompere i delicati equilibri che potrebbero compromettere i giochi già avviati per la nuova segreteria nazionale che potrebbe vedere cambiato il vertice. Ma potrebbe influire sulla compilazione delle liste per le prossime politiche.
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