L’ex Ulss Alto Vicentino condannata a un risarcimento milionario

Giovedì 14 Settembre 2017 di Vittorino Bernardi
L'ex ospedale Camillo De Lellis
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SCHIO – L’ex Ulss 4 Alto Vicentino è stata condannata dal tribunale di Verona a risarcire per oltre 1 milione di euro la famiglia di un paziente deceduto in seguito a un intervento chirurgico e non avendo onorato la sentenza i parenti hanno proceduto per un’azione di pignoramento dell'azienda ospedaliera. 
La vicenda riguarda il 55enne M.B. di Schio, deceduto il 27 agosto 2011 all’ospedale Camillo De Lellis in seguito a un intervento di asportazione della tiroide, resosi necessario per la formazione di un gozzo. Decisi a indagare sulle ragioni del decesso i familiari della vittima si sono rivolti alla magistratura del tribunale civile di Verona che nel settembre 2016 ha condannato in primo grado l'azienda ospedaliera a un risarcimento superiore al milione di euro. La perizia medico-legale eseguita dal consulente incaricato dal tribunale ha ricondotto il decesso del paziente a un'inadeguata assistenza post intervento, individuando una responsabilità in capo ai sanitari dell’ospedale di Schio per non avere tempestivamente percepito il mancato funzionamento dei drenaggi che hanno prodotto nel paziente difficoltà respiratorie così gravi da determinare l’asfissia e un arresto cardiaco.

«La consulenza medico-legale e i ricorsi proposti hanno consentito ai familiari – spiega Paolo Simioni, amministratore di Obiettivo Risarcimento, società che opera nel tutoring per gravi casi di malasanità – di fare luce su quanto accaduto al loro congiunto. Il percorso giudiziale appena completato è significativo: non solo può essere definito come un antesignano rispetto alle nuove regole stabilite dalla recente legge Gelli, ma si è potuto concludere con tempistiche certamente più celeri di quelle richieste da una causa ordinaria. Questo è un caso esemplare e non l'unico in Italia. Speriamo che i cittadini italiani possano ora contare su una riforma che chiarisca definitivamente gli obblighi assicurativi collegati alla sanità italiana e che contribuisca a dare maggiore certezze ai diritti dei malati, in un rinnovato e rafforzato rapporto medico-paziente».
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