Amore, mala e musical: al Lido torna il sorriso

Giovedì 7 Settembre 2017 di Alda Vanzan
Amore, mala e musical: al Lido torna il sorriso
7

VENEZIA - Al Lido si ritorna a ridere. Dopo tanti drammoni fin qui visti a Venezia 74, la nuova opera dei Manetti Bros. Ammore & Malavita, tutta musica e napoletano stretto, porta al concorso risate (con alcune battute micidiali), voglia di ballare, cantare e pure sette minuti di applausi al termine della proiezione. Non è un musical vero e proprio, perché le canzoni non sono predominanti rispetto al parlato. È piuttosto, come dicono i fratelli Manetti, un «grande omaggio alla sceneggiata napoletana», anche se Paolo Del Brocco di Rai Cinema, tra i produttori del film, l'aveva presentato come «la risposta italiana a La La Land». E i due fratelli, Marco, 49 anni, e Antonio, 47 (quelli di Zora La Vampira, Song'e Napule, ma anche in tv con L'ispettore Coliandro e Rex, per non dire del centinaio di videoclip per cantanti come Piotta, Alex Britti e Tiromancino) lo correggono: »Diciamo allora che possiamo chiamarlo Na Na Land».
L'aspetto curioso è che del musical che l'anno scorso debuttò a Venezia per poi fare incetta di statuette agli Oscar, i fratelli Manetti non sapevano niente. «Quando giravamo Ammore & Malavita non sapevamo del musical di Damien Chazelle, Marco tra l'altro deve ancora vederlo - dice Antonio Però è stato un colpo di fortuna che prima di noi sia uscito La La Land e abbia avuto così tanto successo perché così è stato riportato in vita il musical».

I Manetti Bros. si sono rifatti a Greese «perché ha un equilibrio perfetto di musica e parole». Dopodiché hanno alzato le righe anche perché «Napoli, nel bene e nel male, è sopra le righe, dà emozioni forti, alcune negative, alcune positive», dice Marco. E il fratello Antonio subito lo riprende: «Alcune? Tantissime emozioni positive». È anche una risposta, e un po' uno sberleffo, alla malaserialità alla Gomorra e Suburra che va per la maggiore in tutto il mondo, mentre Napoli, dicono, è molto di più. «Lo spunto raccontano ci è venuto una sera che eravamo in fila per un incontro sul film Song'e Napule e dietro a noi c'era l'attore Giovanni  Napolitano che parlava con un amico e gli diceva: a Roma hanno il Colosseo, noi a Napoli teniamo le Vele di Scampìa». E da lì è nata una delle scene iniziali del film, quella sul fiuto dei napoletani che riescono a inserire Scampìa pure tra le mete turistiche. Al centro di tutto c'è Napoli, «questa grande capitale italiana della cultura, dove l'arte, l'architettura, il teatro, la letteratura, la musica e anche il cinema sono così vivi». Una Napoli «feconda come si è visto anche a Venezia 74 con tanti film belli come Gatta Cenerentola - dicono i Manetti - È una città allegra, con tante facce, comprese naturalmente quelle della criminalità e dei problemi seri. Ma noi il gomorrismo imperante lo volevamo simpaticamente prendere in giro».

 

Ammore & Malavita racconta di Ciro (Giampaolo Morelli che del suo personaggio dice: «Mi sento un mix tra John Travolta e Mario Merola»), un temuto killer che insieme a Rosario (Gennaro Della Volpe, in arte Raiz, la voce degli Almamegretta) è una delle due tigri al servizio di don Vincenzo (Carlo Buccirosso), 'o re do pesce, e della sua astuta moglie, donna Maria (Claudia Gerini). Una notte Fatima (Serena Rossi), una giovane infermiera sognatrice, si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato. A Ciro viene dato l'incarico di ammazzare quella ragazza che ha visto troppo, ma le cose non vanno come previsto: i due si trovano faccia a faccia, si riconoscono, riscoprono l'amore mai dimenticato dell'adolescenza. Per Ciro c'è una sola soluzione: tradire don Vincenzo e donna Maria e uccidere chi li vuole uccidere. Così inizia una lotta senza quartiere tra i vicoli di Napoli e il mare del golfo, tra musica e azione, amore e pallottole. Cantano tutti, canta perfino Pino Mauro, il signore della sceneggiata napoletana che a Piazza del Plebiscito canta Chiagne femmina seduto su un trono di cornetti rossi contro il malocchio. I numeri musicali sono stati composti da Pivio e Aldo De Scalzi e coreografati da Luca Tommassini, ma in un caso sono stati comprati i diritti di una canzone: What a feeling, colonna sonora di Flashdance, che qui però cambia testo: L'ammore overo nasce na volta e nun more maje, con una esilarante coreografia nel corridoio dell'ospedale dove ballano tutti, pazienti con la flebo e chirurghi con la mascherina.
Nelle sale dal 5 ottobre, al Lido danno i Manetti Bros. già nel palmarès.
 

Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 15:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci