Il fanatismo islamico e le colpe dell'Europa

Domenica 20 Agosto 2017
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Egregio Direttore,
vorrei che i sostenitori della società multirazziale, i convinti della necessità di riempirsi di risorsequalsiasi, i votati all'accoglienza senza se e senza ma, che ci spiegassero perché non è mai accaduto che un occidentale Cristiano, o di altre fedi anche non cattoliche, abbia attentato alla vita di qualche musulmano gridando Gesù Cristo è grande! Basterebbe una risposta onesta.


Claudio Scandola

Caro lettore,
proprio ieri mi è capitato di leggere una riflessione dello spagnolo Arturo Pèrez-Reverte, ex reporter di guerra e oggi scrittore di grande fama grazie soprattutto ai libri sulla saga del capitano Diego Alatriste.

Per la sua storia personale e professionale, Pèrez-Reverte non è certamente etichettabile come un intellettuale di destra. Ebbene, all'indomani degli attentati di Barcellona, lo scrittore spagnolo ha detto: «Di fronte a un nemico senza scrupoli nè freni etici, che non si ferma davanti a nulla, le nostre democrazie ci hanno messo in condizioni d'inferiorità. Ma l'Europa rifiuta di guardare in faccia la realtà: c'è una guerra, una guerra santa e non la possiamo vincere con il dialogo e i negoziati. Il fanatismo religioso non si combatte con il buonismo nè con la timidezza, nè con la codardia».
Non credo ci sia nulla da aggiungere.
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