Renzi in vacanza: «Ora faccio solo il papà. E verso mio padre mi sono sentito in colpa»

Martedì 8 Agosto 2017
Renzi in vacanza: «Ora faccio solo il papà. E verso mio padre mi sono sentito in colpa»
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Il segretario del Pd, Matteo Renzi, in un'intervista a «Vanity Fair», osserva come al suo ritorno a casa ci siano state alcune cose da ricalibrare, soprattutto con i figli. «Per esempio - spiega Renzi - il fatto che io tornassi a casa e mi mettessi a loro disposizione per giocare alla playstation o fare solo cose divertenti. Agnese sosteneva che non fosse un atteggiamento educativo. Diceva: non è che io sto sei giorni qui a spaccarmi la schiena, e poi arrivi tu e fai lo splendido. Però ci sono stati anche momenti spiacevoli per me, per esempio quando i miei figli non mi volevano alle loro partite perché avevo 10 persone di scorta. Adesso che sono più spesso a casa faccio le cose normali che fanno tutti i papà, tipo mettere la sveglia alle 3 di notte per andare a prendere mio figlio dopo una festa. E non sentire la sveglia...». 

«Qualche settimana fa, mio padre si è operato al cuore - racconta ancora Renzi - e l'ho visto sul lettino in ospedale, ho pensato fosse colpa mia. C'era mia madre con me e mi è sembrato di vedere nel suo sguardo lo stesso mio dubbio. Mi sono venute le lacrime agli occhi, ma le ho trattenute, e nessuno si è accorto di nulla. Detto questo - aggiunge il segretario Pd - penso che il procedimento contro mio padre sarà archiviato anche stavolta: non c'è nulla di nulla, se non il cognome che porta. Ma saranno i giudici a decidere, io intanto aspetto di sapere i nomi di chi ha falsificato le prove contro l'allora premier. Nessuno ne parla, ma a livello istituzionale questo fatto è di una gravità inaudita».

 E ricordando l'uscita da palazzo Chigi aggiunge: «Li ho visti i leccaculo professionisti, potrei tenere un corso per riconoscerli. Non lo immaginavo, ma la discesa dal carro è un momento spassoso: quelli che prima ti adulavano, smettono di salutarti. Ma è un gioco, e io sto al gioco». Parlando del suo rientro a casa, Renzi sottolinea il merito della moglie: «È stata molto brava Agnese, quando ha deciso che loro non sarebbero venuti a Roma. Io, all'inizio, non ero d'accordo, ma con il senno di poi le do ragione. Stare a Pontassieve ha consentito ai miei figli di vivere una vita normale. E avere, al massimo, solo qualche compagno che li prendeva in giro per il referendum o per la mia pronuncia inglese, ma niente di più».
 
Ultimo aggiornamento: 21:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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