TRIESTE - Tragico incidente nella serata di ieri in Val Rosandra (Comune di San Dorligo della Valle): il Soccorso Alpino giuliano ha effettuato ieri sera un intervento per cercare due amici pensionati che non erano rientrate a casa. L'allarme era stato dato dalla moglie di uno dei due. I corpi di entrambi gli uomini sono stati purtroppo ritrovati senza vita sulla ferrata Rose d'Inverno. Sul posto, ieri sera, anche la polizia di Stato, la polizia scientifica, i Vigili del fuoco, i carabinieri e il 118. I corpi dei due alpinisti stando alle prime informazioni sarebbero rimasti appesi per ore sulla parete rocciosa e potrebbero essere morti per sfinimento dopo ore sotto il sole cocente.
Dai primi rilievi, non sembrerebbe che gli escursionisti siano rimasti coinvolti in cadute contro le rocce. Pare che il capocordata abbia perso l'appiglio trascinando in basso anche il compagno che era legato con lui. Da quel momento la coppia non sarebbe più riuscita ad avvicinarsi alla parete per cercare di mettersi in salvo.
Le vittime sono Roberto Nardini, 84 anni, e l'amico 78enne Giorgio Peressoni.
La posizione dei corpi fa pensare che uno dei due alpinisti si sia sentito male e che l'altro abbia tentato di aiutarlo. Sarebbero morti per arresto cardiaco a causa della cosiddetta "sindrome da sospensione". Entrambi gli alpinisti erano senza imbragatura, ma agganciati alla parete con un semplice cordino, una tecnica usata 40 anni fa.
Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 15:42
© RIPRODUZIONE RISERVATA Dai primi rilievi, non sembrerebbe che gli escursionisti siano rimasti coinvolti in cadute contro le rocce. Pare che il capocordata abbia perso l'appiglio trascinando in basso anche il compagno che era legato con lui. Da quel momento la coppia non sarebbe più riuscita ad avvicinarsi alla parete per cercare di mettersi in salvo.
Le vittime sono Roberto Nardini, 84 anni, e l'amico 78enne Giorgio Peressoni.
La posizione dei corpi fa pensare che uno dei due alpinisti si sia sentito male e che l'altro abbia tentato di aiutarlo. Sarebbero morti per arresto cardiaco a causa della cosiddetta "sindrome da sospensione". Entrambi gli alpinisti erano senza imbragatura, ma agganciati alla parete con un semplice cordino, una tecnica usata 40 anni fa.