Veneto Banca, le accuse agli ex: dito puntato contro la gestione

Sabato 17 Giugno 2017
Veneto Banca, le accuse agli ex: dito puntato contro la gestione
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POPOLARI VENETE - Ecco i dettagli del conto che la Veneto Banca controllata dal fondo Atlante ha presentato ai suoi ex amministratori e sindaci fino al 26 aprile 2014. Una causa per danni da 2,3 miliardi che in teoria dovrebbe celebrare la sua prima udienza nel novembre di quest'anno.
L'atto di citazione di 500 pagine più 700 di allegati stilato dall'avvocato Alessandro De Nicola e dallo studio Orrick con i professori Michele Tombari e Michele Bertani prende in esame l'attività di quello che viene definito «il gruppo di potere che ha gestito la banca per oltre 15 anni» e parla apertamente di mala gestio. Nel mirino degli avvocati i casi di capitale finanziato (finanziamenti baciati per 157 milioni secondo il rapporto ispettivo della Banca d'Italia della fine del 2013, molti di meno per alcuni dei protagonisti in campo che parlano di 10 milioni) ma anche «danni d'immagine» per 988,9 milioni. Chiesti 248,5 milioni di risarcimento per violazioni delle regole sull'intermediazione e attività finanziaria che hanno portato anche ai recenti rimborsi ai soci per il 15% del valore delle azioni crollate da oltre 40 euro a 10 cent. Nel mirino anche la gestione definita «inadeguata» del credito che avrebbe provocato danni per almeno 447 milioni. Per gli avvocati della Veneto Banca gestione Atlante perfino l'acquisto di Bim, la banca Intermobiliare di Torino, è stato da profondo rosso: per questo capitolo gli ex vertici sarebbero chiamati a risarcire 315 milioni per danno emergente e 265 milioni per lucro cessante. Nutrito anche il capitolo degli affari che gli avvocati definiscono «casi particolari»: Tectra, gruppo Ferrarini, gruppo Toti, Hdi Assicurazioni. Infine la gestione «inadeguata» del credito per quelle che vengono definite posizioni paradigmatiche: Operae (in fallimento), l'imprenditore trevigiano degli scarponi Franco Vaccari, Euroingross, Acqua Marcia Immobiliare e Finanziaria, Leuco Group, Lazzaro Immobiliare, Ata srl, Gruppo Atitnia-Diamante, alcune di queste partite ereditate dall'acquisizione di banca Intra, un capitolo di quelle acquisizioni che vengono definite nell'atto di citazione «tumultuose e irrazionali» che hanno portato Veneto Banca a essere uno dei primi 15 gruppi creditizi italiani con il beneplacito della Banca d'Italia. «Una clamorosa distruzione di risorse economiche e credibilità imprenditoriale, come poche volte è avvenuto nella storia del nostro Paese», scrivono gli avvocati, che prendono di mira l'ex Ad di Veneto Banca Vincenzo Consoli anche per «l'abnormità dei compensi complessivamente erogati, pari dal 2008 al 2015 a 22,64 milioni, con picchi negli esercizi 2010, 2011, e 2014, che risultano essere radicalmente anomali nel panorama italiano in rapporto alle dimensioni della banca amministrata». Per Consoli invece erano compensi in linea con quelli analoghi di chi aveva responsabilità di quel tipo e in quegli anni. Ma gli avvocati lo prendono di mira anche per i 3,5 milioni di arretrati chiesti alla sua ex banca. Uno dei punti di partenza dell'azione di responsabilità avviata su imput dei soci nell'assemblea del 16 novembre dell'anno scorso è il rapporto ispettivo della Banca d'Italia che ha portato ai rilievi comunicati il 6 novembre del 2013 (il 15 aprile dello stesso anno l'ispezione aveva dato esito solo parzialmente sfavorevole), una serie di violazioni che hanno portato la Banca d'Italia a rimuovere i conflitti di interesse, ad ampie rettifiche su crediti e a cambiare decisamente le procedure di controllo interno della gestione. Ma, soprattutto, alla raccomandazione di valutare l'opportunità di un'aggregazione disponendo l'esclusione dei membri del cda e del collegio sindacale dal nuovo soggetto nato dalla fusione. In pratica si diceve: dovete allearvi con un istituto di elevato standing, cioè Popolare Vicenza. Oggi finita nella polvere come Veneto Banca. E i famosi quadri comprati a peso d'oro e ritenuti croste? E l'aereo super accessoriato? «Dei pregiudizi recati alla banca i convenuti dovranno rispondere, seppure in altra sede».
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Ultimo aggiornamento: 09:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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