Gioco d'azzardo: in un anno spesi 1.348 milioni di euro, 9.500 slot

Venerdì 19 Maggio 2017 di Paola Treppo
Gioco d'azzardo: in un anno spesi 1.348 milioni di euro, 9.500 slot
FRIULI VENEZIA GIULIA - Dati spaventosi quelli del gioco d'azzardo in Friuli Venezia Giulia: nel corso di un anno la terribile ludopatia si è mangiata 1.348 milioni di euro e, nonostante tutti i furti ai bar e nei locali, le slot machines sono in aumento: i dati più recenti parlano chiaramente di un incremento. Oggi sono oltre 9.500 le slot machines, 300 in più rispetto alla rilevazione precedente. 

Pochi quelli che vincono
Pochi quelli che vincono e sono 421 invece le persone prese in carico dalle Aziende sanitarie a causa della dipendenza dal gioco. Il fenomeno è molto ben seguito dalla Caritas che, allo scopo, per un biennio, ha potuto usufruire di un apposito supporto finanziario della Federazione delle Bcc del Fvg. La cooperazione, infatti, è da sempre impegnata in attività contro il gioco d’azzardo e le ludopatie. Lo sottolinea Confcooperative Fvg in occasione della Giornata nazionale contro il gioco d’azzardo che si celebra lunedì 22 maggio.

A Pordenone c'è Attenti al Gioco!
In provincia di Pordenone, col progetto “Attenti al Gioco!”, la cooperativa sociale Piccolo Principe di Casarsa della Delizia, da un paio d’anni, attraverso il sostegno economico dell’amministrazione regionale, ha messo in campo un lavoro svolto sui canali dell’informazione e della prevenzione: «Il lavoro di prevenzione si rivolge soprattutto ai giovani - spiega Luigi Cesarin, presidente di Piccolo Principe - per proporre una cultura del gioco “sano” con iniziative realizzate insieme ai centri di aggregazione giovanile della Destra Tagliamento. Un’azione che ha portato la cooperativa ad avviare una collaborazione anche con il presidio locale di “Libera”».

A Trieste c'è La Quercia
In provincia di Trieste è attiva la cooperativa sociale La Quercia con alcune attività di contrasto al gioco d’azzardo critico e patologico. Gli operatori di comunità della cooperativa incontrano la problematica lavorando a sostegno di persone, segnalate dai servizi sociali, che ripongono le loro speranze, di riscatto, nel gioco.

La vergogna
Biglietti della lotteria, gratta e vinci, scommesse, slot, sono i momenti che persone “della porta accanto” raccontano tra la paura del giudizio, la vergogna e la necessità di doverne parlare. La cooperativa sociale cerca di stare accanto, di non giudicare, di dare sostegno e aiutare le persone a concepire un uso più consapevole del denaro e del proprio tempo. «Le persone con un rapporto “non sano” con il gioco hanno risorse personali, conoscenze e competenze che, a volte, decidono di mettere a disposizione di altre persone che, magari, hanno altri problemi - spiega Massimiliano Capitanio, referente Confcooperative Federsolidarietà Trieste -. Dare una mano a condurre un laboratorio rionale, attraverso la socializzazione, negli ambiti più disparati, diventa la vera speranza. Sicuramente aiuta ad avere e dare un’altra immagine di sé, un’altra considerazione».
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