Scritte diffamatorie contro l'ex sui muri della città: «Un incubo»

Venerdì 19 Maggio 2017 di Olivia Bonetti
Scritte diffamatorie contro l'ex sui muri della città: «Un incubo»
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SANTA GIUSTINA - Essere costretta ad andare in psicoterapia e girare per anni con la bomboletta nell'auto per cancellare quelle scritte ingiuriose. È il calvario vissuto da una donna della Valbelluna, che è finita nel mirino di un writer che l'ha perseguitata con scritte diffamatorie nel 2012. Alla sbarra per quella vicenda c'è il feltrino Massimo Pescador, 48 anni, accusato di diffamazione e deturpamento e imbrattamento di cose altrui (è difeso dall'avvocato Alvise Antinucci di Arealegis). 

Ieri in Tribunale a Belluno il processo è entrato nel vivo con il racconto della vittima. La donna ha spiegato al giudice Domenico Riposati quanto passato in questi anni da lei e dalla sua famiglia, rispondendo alle domande del pm Gianluca Tricoli. La vittima, che è parte civile con lo studio Sandro De Vecchi (ieri in aula l'avvocato Lara Favero) 5 anni fa piombò in un incubo. Sui muri di tutta la Valbelluna comparsero le terribili scritte con il suo nome e cognome e professione associato a insulti a sfondo sessuale o contenuti hard del tipo: «È una t...», «La dà a t...», «Lo prende....»...
 
 
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