VENEZIA - Il depliant pubblicitario infilato tra la porta d'ingresso e il battente per impedirne la chiusura automatica. È forse questo il reperto più prezioso raccolto dai carabinieri che stanno svolgendo le indagini sulla tentata rapina alla gioielleria Damiani La Rocca, ex Missiaglia, di piazza San Marco. Già perché la carta patinata del volantino di annunci immobiliari potrebbe aver trattenuto, insieme alle impronte digitali, anche delle tracce di dna del bandito che lo ha stretto fra le mani che non erano protette da guanti. Una leggerezza? In ogni caso saranno gli specialisti del Ris di Parma a stabilire se su quelle pagine stropicciate vi sia del materiale biologico e, cosa fondamentale, se sia sufficiente per estrarre un profilo genetico netto da inserire e confrontare in banca data. Sempre che gli autori del colpo, andato in scena con tanto di fumogeni sotto il Campanile venerdì pomeriggio, siano soggetti conosciuti e quindi siano stati schedati a seguito di precedenti penali.E poi ci sono le immagini registrate dalle telecamere: più nitide quelle in funzione all'interno dell'oreficeria, meno quelle estrapolate dal sistema di vigilanza pubblica installato nell'area marciana...
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