De Magistris, Emiliano e la strana democrazia

Martedì 14 Marzo 2017
8
Egregio Direttore,

vorrei esprimere il mio sgomento sui fatti di Napoli. Sono nato alla fine del 1946 e, pertanto, manifestazioni, cortei, proteste, eccetera non mi meravigliano più. Quello che mi meraviglia è il Sindaco di Napoli che con il suo atteggiamento (e quello della sua giunta) fa a pezzi i diritti fondamentali garantiti dalla costituzione italiana dei quali, lui come magistrato (seppure in aspettativa) e servitore dello stato, dovrebbe essere il primo garante. Certo si può qui a venire a dire che Salvini tende ad enfatizzare i suoi discorsi, che è un provocatore.

Salvini viene accusato di nazifascismo e quelli che non vorrebbero fargli esprimere, anche con la forza, le sue opinioni politiche, cosa sono? Progressisti, riformisti, i guardiani del verbo? Mi viene a mente il sindaco di Napoli che decide di venire in Veneto o Lombardia, come verrebbe accolto? Con rispetto. Il prof. Casavola, docente dell'Università di Napoli commenta quanto successo a Napoli, così: «Se l'aggressione prevale sulla tolleranza la storia ci insegna che la guerra civile è dietro l'angolo».
Speriamo che non sia così per il bene dei nostri figli e di questo Paese.


Dott. Edmondo Piazzi
Spinea (Ve)

Caro lettore, è ormai difficile sorprendersi di quanto fa o dice il sindaco napoletano De Magistris. L'ex magistrato nelle sue vesti di spericolato arruffapopoli non perde alcuna occasione per ritagliarsi spazi di visibilità mediatica a buon mercato. E la visita a Napoli di Salvini era un'occasione troppo ghiotta per farsela sfuggire. Certo, dovrebbe far riflettere che un ex magistrato, anzi un magistrato in aspettativa, utilizzi i suoi poteri per negare uno dei diritti fondamentali, quello di parola. Ma a questo è ridotta la politica italiana. Perché, purtroppo, De Magistris è in buona compagnia. Basta leggere le dichiarazioni con cui il governatore Emiliano, uno dei candidati alla segreteria del Pd, ha commentato i fatti di Napoli schierandosi a difesa di De Magistris.
Cito testuale: «Salvini conosce il meccanismo, lo innesca, lo fa detonare e poi finge di essere la vittima; tecnica vergognosa». Parole che esprimono una ben singolare concezione della democrazia. Dove a doversi vergognare è chi esprime le proprie opinioni, giuste o sbagliate che siano, e non chi impedisce a un avversario politico di parlare, infischiandosene di ogni principio di legalità. Dettaglio non irrilevante: anche Emiliano è un ex magistrato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci