Profughi "sfrattati" dai Comuni. ​«Così Bagnoli scoppierà»

Mercoledì 8 Marzo 2017 di Mauro Giacon
Profughi "sfrattati" dai Comuni. «Così Bagnoli scoppierà»
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PADOVA- Aiuto, c'è da spostare un migrante. Ma mica uno, diciamo più di mille. Sono 33 i comuni padovani che oggi si trovano i migranti reduci dagli sbarchi, ospitati autonomamente dalle cooperative in case e alberghi. Se tutti aderissero al programma Sprar così come l'ha proposto il ministero con l'Anci ci sarebbero almeno un migliaio di profughi da sistemare subito, perché il sistema Sprar ne prevede molti di meno di quelli che hanno attualmente. Dove metterli? Non di certo in quei comuni, fra cui Padova, in cui funziona già con lo Sprar. Sono 10 oltre il capoluogo. Si sono organizzati e i profughi doc, quelli riconosciuti come tali dal Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati, che funziona da anni in Italia, se li sono già presi. I loro sindaci hanno aderito su base volontaria al programma. Arrivano piccoli gruppi fino al massimo del 2,5 per mille della popolazione (20-30 immigrati nei comuni più grossi, 6 in quelli più piccoli) e grazie all'intesa di dicembre fra il ministro Minniti e l'Anci nessuno li disturberà più. Perchè esiste una clausola di salvaguardia: chi prende questi, non avrà gli altri, quelli degli sbarchi. Facendo due conti, nel territorio oggi ci sono 2.400 profughi, 800 dei quali nell'hub di Bagnoli. Dunque nei 33 comuni che li ospitano ce ne sono altri 1.600. Se questi comuni, oggi, decidessero di fare lo Sprar, in base alla loro popolazione accoglierebbero 781 migranti. Di colpo ci sarebbero 800 migranti da sistemare...
 
 
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