Preme il pulsante nell'ascensore: tramortita da una scarica elettrica

Domenica 29 Gennaio 2017 di Alvise Sperandio
Preme il pulsante nell'ascensore: tramortita da una scarica elettrica
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CASTELFRANCO - Preme il pulsante di uno degli ascensori dell'ospedale San Giacomo e viene travolta da una scossa che la lascia tramortita spedendola dritta al Pronto soccorso. Sarebbe potuta finire male, ieri mattina, per la donna rimasta folgorata a seguito del contatto con una dispersione elettrica. 
Il fatto è accaduto nell'ascensore che dal piano interrato del blocco piastra, a fianco del servizio di Citologia, conduce al piano terra nella zona della Radiologia. La vittima dell'incidente era andata in ospedale per accompagnare l'anziana madre che doveva sottoporsi a una breve operazione agli occhi. Subito dopo era passata dalla sorella, che lavora in uno dei reparti come infermiera, per spiegarle l'esito dell'intervento e darle le indicazioni sui farmaci da somministrare all'anziana nel pomeriggio. Terminati i saluti, è andata verso l'ascensore per prendere la via d'uscita ma appena ha premuto il pulsante 0 è stata investita da una violenta scossa che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori. 
«L'ha fatta tremare fino ai piedi e l'ho vista sbiancare racconta la sorella l'abbiamo trasferita di corsa in Pronto soccorso: per fortuna non ha mai perso conoscenza, ma sembrava completamente senza forze e non sentiva più il braccio».
I medici l'hanno sottoposta agli accertamenti del caso trattenendola fino a tarda sera quando i familiari l'hanno riportata a casa con la raccomandazione di monitorarne il decorso. Oggi dovrà tornare per effettuare ulteriori visite che scongiurino complicazioni, oltre all'enorme spavento già patito. Resta da capire come sia possibile che un'utente possa restare folgorata schiacciando il pulsante dell'ascensore di un luogo frequentatissimo come un ospedale. 
«Ci hanno riferito che in questi giorni alcuni operai stanno facendo manutenzione agli impianti prosegue l'infermiera al momento non sappiamo se stessero lavorando su quello in questione, ma resta il dato di fatto che è successo quel che è successo, ed è grave. Di sicuro non c'erano cartelli che ne vietassero l'uso né che avvisassero di eventuali interventi in corso. Chiederemo tutte le verifiche del caso». 
Trascorse le prime ore in cui l'attenzione si è ovviamente concentrata sull'aspetto clinico, la donna si riserva di decidere a mente fredda sul da farsi, eventualmente rivolgendosi a un legale.
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