Tre ore di colloquio con Mazzacurati per capire se sia capace di intendere

Sabato 14 Gennaio 2017
Giovanni Mazzacurati
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Si sono concluse in California (quando in Italia era notte fonda) le operazioni peritali sullo stato di salute mentale di Giovanni Mazzacurati per stabilire se l'ottantenne ex presidente del Consorzio Venezia Nuova sia in grado o meno di testimoniare al processo a Venezia per la vicenda Mose. Gli esami si sono tenuti in un albergo di La Jolla, dove Mazzacurati, ritenuto il "gran burattinaio" della vicenda di tangenti che ha portato 35 persone agli arresti, risiede da alcuni anni. L'esito della perizia, secondo i legali delle parti, non è stato al momento reso noto. L'esame, durato circa tre ore, è stato svolto dal dott. Carlo Schenardi, presente il presidente del collegio giudicante, Stefano Manduzio, l'avvocato di Mazzacurati, Giovanni Battista Muscari Tomaioli, e il prof. Petrini, perito della difesa di Giorgio Orsoni, ex sindaco di Venezia a processo per finanziamento illecito dei partiti. Lo scopo era quello di stabilire se Mazzacurati fosse capace di intendere e di volere e quindi eventualmente di testimoniare al processo.

Se sarà emersa l'incapacità, la Procura veneziana potrà chiedere al collegio giudicante di inserire gli interrogatori, come prova di accusa, nel fascicolo processuale che vede imputati, tra gli otto, l'ex ministro Altero Matteoli, l'ex presidente del Magistrato alle acque Maria Giovanna Piva, l'imprenditore Erasmo Cinque (tutti imputati di corruzione) e l'ex sindaco di Venezia Giorgio Orsoni.

Ultimo aggiornamento: 12:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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