Fa furori la rassegna su Pellegrini, per 15 anni scenografo a Hollywood

Martedì 10 Gennaio 2017 di Vittorino Bernardi
Gino Pellegrini 1941-2014

SCHIO - A venti giorni dalla sua inaugurazione a palazzo Fogazzaro la mostra antologica dedicata alle opere di Gino Pellegrini (Lugo di Vicenza 13 agosto 1941 - San Giovanni in Persiceto 20 dicembre 2014), scenografo nel grande cinema di Hollywood e pittore, sta catturando l'attenzione dei visitatori. Organizzata da Comune di Schio, Fondazione Bonotto e Officina Pellegrini, la mostra resterà aperta fino a domenica 26 febbraio.
 
“Spettacolare”, “Commovente", "Maestria, ingegno, fantasia e sensibilità", "È  un viaggio emozionante questa mostra": sono alcuni dei commenti lasciati scritti sul libro degli ospiti da parte dei visitatori, che danno conto dell'impatto che le oltre 100 opere esposte stanno suscitando tra chi le ammira. Anche i numeri testimoniano un successo forse annunciato, ma mai scontato: 600 le presenze nei primi venti giorni di apertura. Questa esposizione pare abbia aperto le porte dell'arte, rendendola accessibile su più livelli di comprensione, a un pubblico allargato.
 

 

«Uno dei nostri obiettivi è di rendere la cultura e l'arte sempre più accessibili - afferma Roberto Polga assessore alla cultura - e questa mostra costata anni di preparazione ma disponibile ora gratuitamente per  chiunque, coglie nel segno e va a coniugare qualità e comprensibilità, perché comunica attraverso le emozioni che promuove».
 
Scomparso nel 2014 Gino Pellegrini dal 1957 visse per 15 anni i fasti artistici di Hollywood, ma alla fine scelse la Provincia, rientrando in Italia nel 1972, con il suo ambiente naturale e molti elementi di una tradizione manuale, oltre che artistica, per nutrire la propria creatività. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo riferisce di una persona umile, “alla mano”, che glissava sui successi americani legati ai grandi cartelloni cinematografici realizzati (Gli uccelli, Gli ammutinati del Bounty,  West Side Story, Mary Poppins, 2001 Odissea nello spazio, Il pianeta delle scommie e altri) e con gli occhi di un bambino in cerca di tesori suggeriva che le scoperte sono sempre dietro l'angolo per chi ha voglia di trovarne.
 

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