Carabinieri a caccia nei siti hard del nickname di don Andrea Contin

Sabato 7 Gennaio 2017
Carabinieri a caccia nei siti hard del nickname di don Andrea Contin
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PADOVA - Don Andrea Contin, il parroco della chiesa di San Lazzaro indagato per favoreggiamento della prostituzione e violenza privata, secondo gli inquirenti attirava clienti attraverso annunci a “luci rosse” in rete. E per postare immagini e video pornografici avrebbe utilizzato un soprannome, un nickname.
In queste ore i carabinieri della compagnia di Padova, coordinati dal maresciallo Alberto Di Cunzolo, stanno scandagliando il web alla ricerca del nomignolo del sacerdote utilizzato per pubblicare filmati hard amatoriali. In questo modo, ancora secondo l’accusa, il prete avrebbe attirato uomini pronti a pagare per consumare rapporti sessuali con le sue donne.
Ma le indagini degli uomini dell’Arma non sono finite qui: gli inquirenti stanno passando al setaccio i conti correnti bancari del religioso e soprattutto in che modo avrebbe speso migliaia di euro.

Al momento nel mirino degli investigatori è finita una gita a Roma, forse con una donna, dove il don in soli due giorni avrebbe sganciato oltre duemila euro. Una cifra molto impegnativa per un semplice parroco. Ma ci sarebbero altre spese “pazze” del religioso. Intanto il sacerdote, negli ultimi giorni, sarebbe rientrato in Italia dalla casa in Istria dove si era rifugiato dopo il blitz del 21 dicembre dei carabinieri in canonica. Il prete sarebbe in una località lontana da Padova, ma comunque in Veneto. 

Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 08:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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