MONDO OVALE di

Conor O' Shea invita l'Italia sulle "montagne russe"

Lunedì 28 Novembre 2016
"Nei prossimi tre anni ci saranno ancora le emozioni delle montagne russe di tanti alti e bassi". È una delle frasi con la quale il ct dell’Italia del rugby Conor O’Shea ha salutato la storica vittoria di Firenze sul Sudafrica (20-18).

Una frase piena di umiltà, realismo, buon senso, conoscenza della realtà storico-sportiva in cui si è calato e molto altro. Una frase agli antipodi del trionfalismo senza memoria che coglie spesso il rugby italiano dopo risultati del genere (pochi, ma ci sono stati anche in passato), spartiacque perlomeno statistico, in attesa di quello tecnico. Una frase-manifesto che resta la principale eredità di questi test match autunnali. Chiusi con un bilancio negativo.

Nelle previsioni della vigilia all’Italia si chiedevano una bella figura (con gli All Blacks), una possibile impresa (con gli Springboks) e una vittoria convincente (con Tonga). È venuta solo l’impresa e tocca farsela bastare... si fa per dire. Perché c’è da metterci la firma a ogni finestra internazionale centrare un risultato del genere fra due delusioni! 

Sicuramente O’Shea non si aspettava di salire sulle "montagne russe", dove ha invitato gli italiani, così presto. Solo sette giorni dopo aver preso lo scalpo del Sudafrica. Con la sconfitta, altrettanto storica, a Padova 19-17 con Tonga. Ma questa è la realtà della Nazionale oggi. Anzi, da vent’anni! Nell’arco dei quali i suoi progressi di competitività sono stati minori e più lenti di quanto ci si aspettava. E di quelli fatti da tante rivali. I tifosi se ne facciano una ragione e non si facciano le venire la nausea, come succede a chi non è abituato a salire in quel tipo di giostre al luna park. Nella speranza che fra tre anni, la missione datasi da O’Shea in linea più o meno con quella di tutti i suoi predecessore, la "montagne russe" azzurre diventino una bella autostrada. Lunga, dritta e senza altri pedaggi da pagare. (Ivan Malfatto) Ultimo aggiornamento: 18-04-2017 20:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA