Cinque comuni in uno solo, la valle
vuol essere un esempio in Italia
Sondaggio per trovare il nuovo nome

Mercoledì 21 Settembre 2016 di Roberto Lazzarato
Valbrenta, Luca Ferazzoli

VALBRENTA. E’ stato conferito l’incarico dal comune capofila di San Nazario alla società Tolomeo Studi e Ricerche srl per la redazione dello studio di fattibilità per la possibile fusione dei comuni di Cismon, Valstagna, San Nazario, Campolongo e Solagna in un unico comune della Valbrenta.

L’indagine dovrà analizzare le caratteristiche demografiche e socio-economiche dei territorio dei comuni interessati, con una ricognizione preliminare delle realtà organizzative ed economiche delle singole amministrazioni (dotazioni organiche, mezzi e attrezzature, bilanci, organizzazione e gestione dei servizi, usi civici, cave e proventi, patrimonio comunale). La società dovrà, inoltre, collaborare con le amministrazioni per l’individuazione degli strumenti di sondaggio della popolazione sul progetto di unificazione istituzionale e sulla scelta del nome del nuovo comune.

Cinque comuni per un'alleanza

 

Lo studio dovrà verificare gli effetti sulla riorganizzazione delle strutture comunali, sul bilancio del nuovo ente derivanti dall’allineamento di imposte, tasse e tariffe, trasferimenti statali, offerta servizi pubblici, rapporti con l’Unione Montana Valbrenta e gestione del passaggio dall’Unione Montana all’eventuale comune unico.
Lo studio di fattibilità, spesa prevista 20.000 euro, dovrà essere concluso entro il 31 maggio 2017 con una relazione che riporti le indagini svolte, gli obiettivi dello studio e la conseguente proposta di progetto di fusione o, in alternativa, le motivazioni per cui non risulta fattibile la proposta stessa.

«Questa iniziativa, in un momento come questo di carenza finanziaria e economica - ha spiegato il presidente dell’Um, nonché sindaco di Cismon, Luca Ferazzoli, - può sembrare inopportuna, perché si spendono dei soldi per uno studio. In realtà, bisogna tenere conto che il referendum del prossimo autunno comunque inciderà sulle nostre collettività, perché tutte le riforme di questi anni hanno preso in esame la ristrutturazione dei territori». Vedi la soppressione delle province, l’obbligo della gestione dei servizi associati. «Noi come Valle del Brenta siamo un esempio perché abbiamo riunito tutti i servizi, ma un esempio che necessità di miglioramenti, perché per funzionare al meglio non può coesistere una pluralità di soggetti politici, quindi di idee diverse, con una unità amministrativa. Dobbiamo quindi avere il coraggio di fare un salto in avanti, che è quello del comune unico. Lo studio di fattibilità è fondamentale per far sì che questo salto in avanti sia rispettoso delle identità: quindi un ente unitario in cui le municipalità mantengano una loro rappresentatività. Questa è la grande sfida: individuare una forma istituzionale che sia innovativa, un esempio per il Veneto e anche per lo Stato Italiano».

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