TREVISO - Circa il 20 per cento dei piccoli imprenditori di Confartigianato della Marca ha in essere affidamenti con Veneto Banca. E molti di loro hanno, a garanzia, azioni dell'istituto. Titoli, naturalmente, acquistati a valori molto più elevati dell'attuale e come tali computati ai fini della linea di credito. Con la quotazione in Borsa la valutazione è destinata a scendere rispetto a quei livelli. Per molte aziende dunque potrebbe verificarsi una scopertura di garanzie. Con conseguenze gravi a partire dalla richiesta di rientro anticipato del fido. È proprio lo scenario che l'associazione di categoria vuole evitare.
«In un momento ancora difficile come l'attuale - conferma il presidente Renzo Sartori - la revoca dell'affidamento rischia di far saltare le aziende». L'obiettivo è quello di trovare una sorta di accordo collettivo: «Bisogna evitare un rientro immediato e traumatico all'indomani della quotazione - spiega Francesco Giacomin, segretario dell'associazione -. Stiamo studiando soluzioni per rendere più graduale il percorso anche con l'intervento del nostro confidi. Puntiamo soprattutto a non far mancare la continuità del credito alle imprese».
Ultimo aggiornamento: 09:55
«In un momento ancora difficile come l'attuale - conferma il presidente Renzo Sartori - la revoca dell'affidamento rischia di far saltare le aziende». L'obiettivo è quello di trovare una sorta di accordo collettivo: «Bisogna evitare un rientro immediato e traumatico all'indomani della quotazione - spiega Francesco Giacomin, segretario dell'associazione -. Stiamo studiando soluzioni per rendere più graduale il percorso anche con l'intervento del nostro confidi. Puntiamo soprattutto a non far mancare la continuità del credito alle imprese».