Quel derby "di casa" in serie B
Campana lo sogna e ci crede

Domenica 11 Gennaio 2015 di Andrea Lazzari
Quel derby "di casa" in serie B Campana lo sogna e ci crede
VICENZA - Forse non tutti sanno (o ricordano) che l’avvocato Sergio Campana (80 anni compiuti lo scorso primo agosto), centravanti di grande spessore negli anni d'oro, fondatore e ora presidente onorario dell’Associazione Italiana Calciatori, è stato anche il primo presidente del Bassano dopo la fusione. Da ex attaccante del Vicenza e con il cuore giallorosso, Campana è pronto a scommettere su una straordinaria coincidenza... astrale per il prossimo campionato.



Avvocato, lei che è quasi sempre in tribuna d’onore sia al Menti che al Mercante, ritiene ipotizzabile un derby tra Vicenza e Bassano la prossima stagione in serie B?



“Il Bassano ha fatto un 2014 straordinario, vincendo il proprio girone di Seconda Divisione Lega Pro con 12 punti di vantaggio sulle seconde sotto la guida di Petrone, che poi si è portato ad Ascoli Berrettoni. Quest’anno Asta sta seguendo sulla strada tracciata dal suo predecessore, è una squadra che combatte sempre fino al ’95 e ha vinto delle partite anche nei minuti di recupero con 4-5 giovani interessanti. Finora è sempre stato primo o secondo in un girone molto equilibrato, che raggruppa avversarie come Pavia, Alessandria e Novara. Mi pare che ci siano cinque squadre in quattro punti nel gruppo di vertice da cui è momentaneamente uscito il Real Vicenza, che pure sta disputando un buonissimo campionato. Il Bassano se la giocherà fino alla fine per la promozione diretta o attraverso i playoff”.



Per fare la serie B serve un budget di 4 milioni di euro che non dovrebbero rappresentare un problema per Renzo Rosso.



“Non credo proprio. Sono amico di Renzo Rosso e gli dico sempre ‘vieni a fare il presidente del Vicenza, così facciamo come il Chievo e il Sassuolo’, ma credo che lui sia molto impegnato con le sue aziende, anche se è molto presente”.



Una previsione sulle prospettive del Vicenza?



“E’ reduce da due retrocessioni consecutive e da una mancata promozione. Quest’anno eravamo ormai certi di dover disputare ancora la Lega Pro ed invece è arrivato questo ripescaggio provvidenziale che ha comportato inevitabili problemi tecnici. Non è facile fare una campagna acquisti in quelle condizioni, i dirigenti sono stati bravi a pescare 3-4 elementi buoni e l’allenatore Lopez in quelle condizioni ha fatto tutto quello che doveva. Poi gli è subentrato Marino, che ha dato la sua impronta alla squadra, che è cresciuta, anche se io credo che dobbiamo sempre guardarci alle spalle per non avere preoccupazioni”.



Lei fu il primo presidente del Bassano post fusione, diciamo che iniziò lì la salita della squadra giallorossa.



“Correva l’anno 1968, avevo appena smesso di giocare e assunsi la carica in coincidenza della fusione tra Bassano e Virtus, che militavano entrambe in Promozione. L’anno dopo vincemmo il campionato con Nave in panchina e salimmo in serie D. Rimasi presidente fino al 1972, quando mi dimisi, siccome l’Aic aveva incorporato anche la quarta serie”.
Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 11:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA