Assalti con kalashnikov a blindati,
17 arresti: è Nuova Mala del Brenta

Venerdì 16 Maggio 2014
L'arsenale della banda
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VENEZIA - Blitz della Polizia di Stato, dalle prime ore di oggi, con 17 provvedimenti restrittivi della Squadra mobile di Venezia che ha azzerato un'organizzazione, al cui vertice ci sono noti esponenti fiancheggiatori della Mala del Brenta, responsabile di decine di assalti con kalashnikov a banche, centri commerciali, laboratori orafi del nordest d'Italia e della Toscana.

All'operazione hanno partecipato 150 agenti della Polizia appartenenti ai vari uffici e commissariati della Questura di Venezia ed alle squadre mobili del Veneto, del Reparto prevenzione crimine del Veneto, artificieri, unità cinofile antiesplosivo ed un elicottero del Reparto volo di Milano. Una quarantina le perquisizioni.

Le indagini della Mobile lagunare hanno permesso di accertare che il gruppo aveva la disponibilità sia di armi comuni da sparo che da guerra, tipo kalashnikov, con relativo munizionamento, di giubbotti antiproiettile, di auto rubate, lampeggianti, palette, materiale per il travisamento, tra cui maschere in lattice e luoghi ove occultare il tutto.

Il sodalizio criminale era inoltre in possesso di sofisticate apparecchiature per effettuare la bonifica dei veicoli e dei luoghi dagli stessi utilizzati, per scoprire l'eventuale installazione di microspie per ambientali o sistemi di gps utilizzati da parte delle Forze dell'ordine. Il gruppo, anche per la presenza di esponenti di spicco della criminalità veneta legata alla Mafia del Brenta si era organizzato secondo gli schemi operativi delineati da Felice Maniero.

Nel corso di una delle perquisizioni sono stati rinvenuti e sequestrati: 4 kalashnikov, 1 fucile mitragliatore, una pistola semiautomatica Glok, una pistola semiautomatica Beretta, caricatori a mezza luna ed un migliaio di cartucce, pettorine della guardia di finanza, palette delle forze dell'ordine, lampeggianti blu, tutto materiale utilizzato per gli assalti. Un altro kalashnikov è stato sequestrato in un nascondiglio, garage in via dei Tigli a Marghera, dove sono state rinvenute anche le maschere in lattice per il travisamento.

INDAGINE PARTI' DA DUE ARRESTI A MARGHERA

L'indagine era iniziata nel novembre dello scorso quando a Marghera nei pressi di un ipermercato vennero fermati Michael Fumo e Michele Gelain trovati in possesso di una borsa contenente una pistola a salve, una maschera in lattice e di un'autovettura rubata. Mentre Fumo venne arrestato perché trovato con un chilo di hashish, Gelain venne denunciato ma si rese irreperibile. Proprio le sua ricerca ha permesso alla polizia di risalire a tutti i componenti del gruppo criminale che operava il tutto il Nordest e in Toscana con tecniche e materiali da professionisti limitando le telefonate e organizzando riunioni per pianificare ognuna delle decine di rapine messe a segno in supermercati.

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Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 20:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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