Travolto dalle ossessioni, accusava
la moglie e voleva uccidere il cognato

Venerdì 21 Agosto 2015 di Paola Gonzo
Bassano, Loris Ruffato e i cellulari recuperati dalla polizia

TEZZE SUL BRENTA – Una storia di pura ossessione quella che ha condotto alla tragedia sfiorata in via Bressani a Tezze sul Brenta nella notte tra lunedì e martedì, quando Loris Ruffato, quarantaseienne originario di Camposampiero e residente a Cittadella, ha quasi fracassato il cranio del cognato, G.S., quarantacinquenne fratello della moglie.

Dalle ricostruzioni della polizia, sembra che Ruffato, giostraio, pluripregiudicato e padre di quattro figli, avrebbe premeditato da tempo l'omicidio del cognato spinto, in ultima battuta, dalla dipartita della moglie che da un paio di giorni se ne era andata di casa portando con sé le due figlie più piccole. Il gesto della donna, infatti, potrebbe aver rappresentato la goccia capace di far traboccare il vaso ed alimentare ancor più i sospetti e le ossessioni di Ruffato, il quale era arrivato - senza alcun fondamento - ad accusare la moglie di una relazione incestuosa con il fratello.

L'arrestato, la casa, la porta mandata in frantumi

È stata proprio una telefonata del Ruffato alla moglie ("prepara la tomba di tuo fratello") a mettere in allerta la donna, che ha inviato sul posto il figlio ventiduenne, il quale è arrivato ad aggressione iniziata e non sembra aver fatto nulla per fermare la furia omicida del padre, molto probabilmente ubriaco. Una mazza da baseball di proprietà della vittima l'arma del delitto, della quale la polizia ha per il momento rinvenuto una scheggia sul pianerottolo d'ingresso, assieme al cellulare del Ruffato, perso durante l'aggressione.

Le testimonianze raccolte dai vicini, allertati dal gran fracasso, dalla coinquilina della vittima - la quale aveva trascorso la serata fuori casa ed è tornata giusto in tempo per soccorrere G.S. e trasportarlo al pronto soccorso - e della vittima stessa, sempre cosciente nel corso dell'agguato, hanno permesso alla polizia di arrestare ieri nella sua abitazione Ruffato, attualmente detenuto nel carcere San Pio X di Vicenza con l'accusa di tentato omicidio. Al vaglio la posizione del figlio, anche lui già pregiudicato per minacce, lesioni personali e reati contro il patrimonio.

La vittima si trova attualmente all'ospedale San Bortolo di Vicenza in prognosi riservata con una serie di ferite in fronte, nella parte laterale della testa e sulle braccia, per le quali ha già subito alcuni interventi.

Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 19:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA