Perseguitata dall’ex marito e costretta a cambiare casa. Una storia da film horror quella vissuta da una 45enne con un figlio minore che viveva in una bifamiliare a Limana. La donna era rimasta nella casa coniugale dopo la separazione, come era stato deciso dal giudice. Ma da quel giorno l’ex marito non le ha più dato pace. L’uomo di fatto non se ne è mai andato visto che i genitori abitavano nella villetta a fianco. Così è tornato ripetutamente cercando di rendere la vita impossibile alla sua ex. Ora però dovrà risponderne a processo. Si aprirà il 12 aprile prossimo e B.T. sarà alla sbarra per l’accusa di stalking. Ieri mattina in tribunale a Belluno di fronte al gup Vincenzo Sgubbi con il pm Simone Marcon è stato deciso il rinvio a giudizio dell’imputato, difeso dall’avvocato Marinella Pasin. Per la moglie parte civile nel procedimento c’era l’avvocato Giorgio Gasperin dello studio Patelmo.
Secondo le accuse l’uomo l’estate scorsa avrebbe continuato a insultare la sua ex e a minacciarla. Avrebbe poi cambiato la serratura della casa in cui la donna abitava. Le spegneva i contatori dell’Enel creandole uno stato d’ansia e paura e modificandone di fatto le abitudini di vita visto che la donna alla fine se ne è dovuta andare da quella casa vicino ai suoceri.
Ultimo aggiornamento: 18:17
© RIPRODUZIONE RISERVATA Secondo le accuse l’uomo l’estate scorsa avrebbe continuato a insultare la sua ex e a minacciarla. Avrebbe poi cambiato la serratura della casa in cui la donna abitava. Le spegneva i contatori dell’Enel creandole uno stato d’ansia e paura e modificandone di fatto le abitudini di vita visto che la donna alla fine se ne è dovuta andare da quella casa vicino ai suoceri.
