Berlato accende la miccia in Regione
«Chiarezza su fondi per formazione»

Venerdì 17 Luglio 2015
Sergio Berlato, vicentino, presidente terza commissione in Regione
VENEZIA - Sergio Berlato (Fratelli d'Italia) accende le polveri e mette nel mirino la formazione regionale. Il consigliere regionale vicentino, plurivotato alle elezioni, presidente della terza commissione regionale Berlato, che tra le sua competenze ha anche quella della formazione professionale, ha presentato alla Giunta regionale ben quattro interrogazioni a risposta immediata per contribuire a fare chiarezza sul modo in cui vengono impiegati in Veneto i fondi pubblici destinati alla formazione professionale.



Un'azione, quella di Berlato, che si rivolge verso l'ex collega di partito Elena Donazzan, assessore al lavoro e alla formazione. Una vivace dialettica regionale ma tutta vicentina, tra il neo eletto e la Donazzan, in un settore che vede l'assessorato saldamente radicato da quindici anni su politici del territorio bassanese: con la gestione Galan, Raffaele Grazia prima e la Donazzan poi, situazione proseguita con la gestione Zaia.







"Vogliamo che si faccia chiarezza - dice Berlato - se i fondi destinati alla formazione professionale vengono impiegati per formare le persone ed avviarle al lavoro o se vengono impiegati per garantire benefici alle strutture che potrebbero far parte di un sistema autoreferenziale che fagocita la maggior parte delle risorse pubbliche per mantenere in vita se stesse anziché garantire adeguate prospettive formative e lavorative a chi ne ha effettivamente bisogno". In sostanza, Berlato chiede se i soldi pubblici servano per formare i giovani ed avviarli al lavoro o se servono per finanziare i formatori con strutture "a volte inesistenti", si legge nella nota del consigliere. Secondo Berlato la sua iniziativa vuol fare trasparenza e sta nell'ottica di far emergere le eventuali sacche di malaffare che possano annidarsi nella pubblica amministrazione, "strutture che fagocitano ingenti quantità di risorse pubbliche a danno della collettività", dopo il caso Mose e le zone d'ombra del "Project financing alla veneta".



Tra le interrogazioni, Berlato si riferisce ai finanziamenti del fondo sociale europeo con un budget di oltre 764 mila euro, e chiede chiarimenti sul fatto che nella verifica die progetti "risulterebbe essere responsabile non un dipendente della Regione, con posizione dirigenziale, ma un collaboratore in regime di collaborazione coordinata continuativa, senza vincoli di subordinazione, così come per il controllo dell'accreditamento degli enti, mentre anche per la verifica dei rendiconti di spesa la Regione sembrerebbe aver delegato "una società esterna di revisione che non sembrerebbe aver definito delle procedure e modalità di rendicontazione trasparenti ed unitarie". Inoltre Berlato chiede, riguardo alle operazioni di controllo sugli organismi accreditati dalla Regione, perchè la Regione abbia costituito "una commissione di controllo per l’annualità 2014-2015 solo per i corsi di estetica ed acconciature"; per le annualità precedenti la presentazione dei costi non risulterebbe più a costi reali bensì a costi standard e quindi non sarebbero più presenti i documenti contabili a supporto della spesa".
Ultimo aggiornamento: 11:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA