Schwazer, la mamma: «Era disperato,
mi disse: se va male mi butto giù»

Venerdì 10 Agosto 2012
Alex Schwazer in conferenza stampa
ROMA - Se mio figlio ha preso quella roba l perch era disperato. Era entrato in un buco nero e non sapeva come uscirne. Cos Marie Louise Schwazer parla dello scandalo doping che ha investito il figlio Alex. «Erano mesi che era in crisi, aveva paura di non farcela - ha ammesso al settimanale "Oggi" - Due settimane fa è venuto da me: piangeva e diceva: mamma ho una medaglia, ma non ho più una vita. Andrà male, lo sento. E se va male mi butto giù, io mi butto giù».



In una testimonianza esclusiva, la mamma del marciatore azzurro racconta i giorni bui del figlio: «Di quello che aveva fatto nessuno di noi a casa sapeva nulla - ha aggiunto - Ma io l'avevo capito già prima che venisse fuori la notizia che qualcosa non andava: subito dopo il prelievo Alex era sparito, siamo stati una settimana senza notizie, un incubo. E io lo dicevo a mio marito: se Alex non mi risponde al telefono vuol dire che è successo qualcosa».



Ma la signora Schwazer racconta anche i mesi precedenti alla scelta di doparsi: «Erano mesi che era in crisi, che aveva paura di non farcela - ha confessato - Due settimane fa è venuto da me: piangeva e diceva che gli faceva male tutto, la coscia, il bacino, era disperato. Piangeva e mi diceva: 'Io non ce la faccio più mamma, questa non è una vita, è un calvario. Non posso nemmeno andare a mangiare una pizza con gli amici, bere una birra, perché se esco sono tutti lì subito a guardare, a criticare. Ho una medaglia, ma non ho più una vita. Andrà male, lo sento. E se va male mi butto giù, io mi butto giù».



Nella testimonianza raccolta da "Oggi", mamma Schwazer scende anche in difesa di suo figlio: «Alex ha sbagliato. Ma in tanti non avrebbero mai ammesso cosa avevano fatto, lui invece è stato sincero fino in fondo - ha spiegato - Ieri l'ho guardato negli occhi e gli ho detto: ora basta piangere, riprenditi la tua vita, vai in discoteca, fatti degli amici. Se gli sponsor rivogliono indietro i loro soldi ridaglieli, va bene così: la macchina ce l'hai, sei a casa con noi, non ti serve nient'altro. Per fortuna ha tante persone intorno che gli vogliono bene». Cosa farà ora, da grande? «Voglio cercarmi un lavoro - mi ha detto - Una cosa che faccio per otto ore e poi ho finito. E posso vivere».
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