Una raccolta fondi per dare
un nome al soldato di Cesuna

Mercoledì 16 Settembre 2015 di Stefania Longhini
Una raccolta fondi per dare un nome al soldato di Cesuna

CESUNA - Una giusta ricerca per tentare di stabilire la sua identità e una degna sepoltura per il soldato senza nome di Cesuna. La si chiede attraverso facebook, con una proposta partita da alcuni membri del gruppo “La Battaglia della memoria”, pagina dedicata agli appassionati della Grande Guerra che conta quasi 11 mila iscritti.

I resti del caduto della Prima Guerra Mondiale cui ci si riferisce sono quelli rinvenuti fortuitamente dallo storico e ricercatore maladense Giovanni Dalle Fusine domenica 13 settembre ai piedi del Monte Lemerle a Cesuna, sull’Altopiano di Asiago, mentre, davanti alle telecamere di History Channel, impegnate nelle riprese per un documentario sull’alimentazione della Grande Guerra, inscenava una ricerca col metal detector.

Sotto pochi centimetri di terra, sono sbucati prima un elmetto italiano modello Adrian e poi un teschio e delle ossa umane. Data la zona, teatro di aspre battaglie durante la Grande Guerra, e visto l’elmetto, si presume si possa trattare dei resti di un soldato di nazionalità italiana, molto probabilmente un fante, caduto in combattimento. Per tentare di trovare elementi utili per l’identificazione bisognerebbe procedere alla riesumazione dei resti con criteri medico/scientifici, cosa inizialmente data per esclusa per mancanza di fondi.

La Regione Veneto dopo aver promulgato una legge, la 78 del 2001, che prevede tra l’altro la catalogazione e recupero di cimeli e resti, non l’ha di fatto mai finanziata. Nemmeno Onorcaduti cui, secondo logica, dovrebbe spettare il compito di occuparsi anche di queste cose, sembra volere asumersi questa incombenza, probabilmente per lo stesso motivo. In questo caso, come in tanti altri simili, la funzione del Ministero sembra sia semplicemente quella di dare il nulla osta per poter rimuovere i resti. Ecco allora la singolare idea partita da Gianluigi Demenego, dell’Associazione Il Piave, di lanciare l’appello per raccogliere fondi da destinare al reparto di Medicina legale dell’Ulss 6 di Vicenza dove lavora l’anatomopatologo Andrea Galassi che potrebbe così occuparsi in modo scientifico della riesumazione per tentare di dare un nome a questo soldato, o per lo meno sapere a che battaglione appartenesse.

Una richiesta formale in questo senso è già stata inviata al direttore generale dell’Ulss 6.

“C’è tanta gente appassionata di guerra – dice Gianluigi Demenego – che ha a cuore i nostri soldati, coscienti del loro immenso sacrifico e che è disposta a dare il proprio piccolo contributo perché sia loro riservato il trattamento che meritano”.

Dopodiché la salma potrebbe essere inumata, magari con tutti gli onori del caso, al Sacrario militare di Asiago. Per aderire all’iniziativa o per avere informazioni si può scrivere all’indirizzo mail jeijei1975@yahoo.it

Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 14:11