PRATO CARNICO - Il plurisecolare ponte di accesso al cimitero di Pieria-Osais-Truia

Venerdì 5 Dicembre 2014
PRATO CARNICO - Il plurisecolare ponte di accesso al cimitero di Pieria-Osais-Truia è rinato grazie al volontariato ed alle offerte della gente, quello che la moda ora chiama "crowdfounding". Costruito in pietra nel 1854, è l'unico dell'intera valle che ha resistito alle furie del torrente Pesarina. Poi l'oblio, dagli anni Sessanta a causa della costruzione di un nuovo ponte. Il grave stato di degrado ed abbandono nel quale si trovava, sono oggi solo un brutto ricordo.
Dopo che il Comune di Prato Carnico ha ottenuto nel 2008 dalla Soprintendenza di Udine l'autorizzazione ad eseguire i lavori di restauro, vista la mancanza di fondi, un gruppo di amici delle tre frazioni si è offerto, in accordo con il Municipio, di organizzare ed eseguire l'intervento. Prima dell'inizio dei lavori, occorreva però reperire i soldi per i materiali e le attrezzature, per cui dopo aver ottenuto un piccolo contributo dalla Regione, i volontari, visto che i lavori da eseguire non erano pochi, per ricavare altri soldi hanno organizzato delle feste, hanno realizzato e venduto delle maglie con la vecchia foto del ponte ed inoltre, durante l'esecuzione dei lavori, molte persone, vedendo la grande opera che si stava facendo, hanno concesso delle offerte spontanee. Il cantiere si è aperto nella primavera del 2012 grazie a circa una quindicina di volontari (gran parte pensionati) che, dandosi da fare ogni sabato mattina, per tre anni di fila hanno raggiunto il traguardo. L'ultimo tocco è stato dato in questi ultimi mesi con dei blocchi di tufo, come quelli originali, usati per realizzare il cordolo.
La prossima primavera si prevede di completare la pulizia dei fianchi, l'accensione dei led per l'illuminazione e quindi la festa di inaugurazione, così da renderlo di nuovo transitabile, naturalmente solamente ai pedoni. «Pensiamo che lavorare per tre anni, il sabato mattina, sia stato un bell'esempio di volontariato - spiegano gli stessi protagonisti dell'opera -, un esempio che i giovani dovrebbero seguire, anche perché lavorare in gruppo per qualche progetto è una forma di aggregazione, che di questi tempi sarebbe auspicabile».
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