Ospizio degli orrori: «I controlli?
Noi eravamo avvertite in anticipo»

Giovedì 10 Luglio 2014 di Ilaria Bassi
Ospizio degli orrori: «I controlli? Noi eravamo avvertite in anticipo»

FICAROLO - «Venivamo informate delle ispezioni dell’Ulss con una settimana di preavviso. Quel giorno tutto sarebbe stato perfetto e in ordine, i bidoni nascosti e i pazienti in carrozzina posti in giardino per l'assenza delle uscite di sicurezza appropriate». Sono le parole di un'ex operatrice sanitaria degli Istituti Polesani, ora in pensione, nonché familiare di uno dei dieci accusati di maltrattamenti a danno dei disabili psichici ospiti della struttura di via Don Minzoni.

I lavoratori, con coraggio, si ribellano ad un «sistema fatto di ricatti morali, ritorsioni e punizioni da parte della direzione e della coordinatrice del personale», fatto di «inosservanze contrattuali dei turni di riposo e delle ferie, di personale insufficiente». E poi, un accorato appello a tutti gli organi di controllo che avrebbero dovuto vigilare ma non l'hanno fatto. «Com'è possibile che in una struttura per disabili psichici venga applicato un contratto turistico-alberghiero? Perché non vengono rispettate le mansioni e due operatori su tre in ogni nucleo si occupano principalmente di pulizie in tempi ristretti facendo venir meno il rapporto con il paziente?».

Ultimo aggiornamento: 14:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA