Lapide per Boscagli, il comandante
partigiano che piegò i nazisti

Martedì 28 Aprile 2015 di Vittorino Bernardi
Boscagli, secondo da destra, nel maggio 1945 a Schio
SCHIO – Iniziate il 16 aprile nel cortile della biblioteca civica con il ricordo del sacrificio del partigiano Giacomo Bogotto, ammazzato dai fascisti esattamente 70 anni prima, il 16 aprile 1945, e proseguite in città con la cerimonia intercomunale tra Schio, Santorso, San Vito di Leguzzano e Valli del Pasubio, le celebrazioni del 25 aprile si concludono mercoledì 29 aprile, nel 70. anniversario della Liberazione della città Schio: viene scoperta una lapide in memoria del partigiano Nello Boscagli (Sinalunga 1905, Padova 1976), noto con il nome di battaglia "Alberto Spiaggia".



È stato un combattente di primo piano della Resistenza veneta e scledense in particolare: da comandante della brigata "Garemi" coordinò nel biennio 1944-45 diverse migliaia di partigiani nella vasta zona compresa tra l'Adige e il Brenta. E proprio dalla casa di via Pasini 21 guidò le operazioni militari del 29 aprile 1945 che portarono, dopo una cruenta lotta, alla firma di un armistizio tra il Cln locale e il Comando germanico, e quindi allo sgombero della città di Schio da parte delle truppe tedesche che la occupavano dal settembre del '43.



Per storicizzare la figura del partigiano “Alberto Spieggia” Nello Boscagli alle 11 di mercoledì 29 aprile in via Pasini 21 si scopre la lapide commemorativa che il Comune di Schio e le sezioni Anpi territoriali dedicano proprio sulla facciata di quella che fu la sua casa operativa da partigiano.
Ultimo aggiornamento: 11:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA