Stacchio: «Non sono un esempio
da imitare, però la gente ha paura»

Venerdì 6 Marzo 2015
Stacchio: «Non sono un esempio da imitare, però la gente ha paura»
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VICENZA - «L'effetto mediatico mi ha stordito. Però davvero non possiamo vivere in un mondo che va in questa direzione. È storta. Non voglio rassegnarmi alla legge della giungla, al terrore, che lavori e torni a casa guardandoti alle spalle». Parla così Graziano Stacchio, il benzinaio che ha sparato e ucciso un rapinatore. Respinge però la campagna che si è mobilitata in suo nome: «Non sono un eroe né un modello da imitare. Né tanto meno un simbolo. Lo dico subito: la gente non deve sparare in mio nome, né in Veneto né in Sicilia. Solo l'idea mi fa paura. Non è che adesso ognuno si deve sentire autorizzato a sparare. Sennò che cosa facciamo, il Far west?».

«Il problema è che la gente ha paura, sta perdendo la testa. Ci vuole un attimo. Il mio - racconta il 60enne vicentino - è stato un atto di istinto, di disperazione. Vorrei dire anche di umanità, perché quella ragazza (dentro la gioielleria, ndr) era sotto scacco di cinque banditi armati di mitra. La volta prima era stata addirittura sequestrata. Quando quel rapinatore mi ha puntato l'arma addosso, ho mirato».

«Ho ricevuto molta solidarietà. Anche da immigrati e poi ci si è messa di mezzo la politica». La disturba? «Se è solidarietà no, se sono chiacchiere dico: non servono a niente. Il problema sicurezza va affrontato con serietà, rigore, buon senso».

Matteo Salvini l'ha eletto a eroe, e Stacchio parteciperà alla 'Festa della sicurezza', ma ci tiene a dire che «la sicurezza è un tema che non ha colori. Dovrebbe essere di tutti, di destra di sinistra e di centro».

Intanto ieri dichiarazioni-choc del primo cittadino di Albettone, Joe Formaggio: «A Oderzo hanno fatto benissimo. Se mi trovassi in casa un ladro io sparerei ad altezza uomo, immediatamente. Ho tre figli piccoli, dentro casa mia non deve venire nessuno. Quelli che vanno in giro per le case a rubare e a picchiare donne di 90 anni per portare via le fedi, questi vanno ammazzati, basta con questo buonismo».

A dirlo è appunto Joe Formaggio, sindaco di Albettone, contattato dalla trasmissione "La Zanzara" su Radio 24 a proposito dei colpi di fucile sparati da alcuni residenti di Oderzo per far scappare i ladri. Dichiarazioni che peraltro non rappresentano una sorpresa visto che Formaggio era già balzato alle cronache nazionali per aver ammesso di dormire con il fucile sotto il letto per paura dei ladri.

Il mese scorso Formaggio era tornato alla ribalta aiutando e sostenendo Graziano Stacchio, il benzinaio di Ponte di Nanto che ha ucciso uno dei rapinatori protagonisti dell'assalto alla gioielleria Zancan: «L'iniziativa delle magliette con la scritta "Io sto con Stacchio - Con chi difende il territorio" sta procedendo molto bene sinora ne sono state vendute tra 4 e 5 mila, per un incasso attorno ai 20mila euro. Ma siamo ancora all'inizio, sabato 14 marzo è prevista una grande manifestazione a Campo Marzo a Vicenza».

«Ho una pistola e un fucile a pompa - ha aggiunto il sindaco vicentino - con regolare porto d'armi e la fedina penale pulita. Continuerò a tenere le armi fino a quando non mi sentirò sicuro a casa mia. Non mi piace dormire con la tensione: ho quattro porte blindate, inferriate ovunque, ma se vogliono entrano lo stesso. Nel mio ristorante i ladri sono stati tre volte e hanno portato via tutto, bisogna che le cose cambino». Parole dure quelle di Formaggio durante la trasmissione radiofonica. «Tanti rom sono ladri, bisogna iniziare a schedarli. Cosa fate? Dove abitate? Come vi mantenete? I campi rom sono covi di delinquenza, non ho mai visto nessun rom con la voglia di lavorare».

Ultimo aggiornamento: 13:16