Lecce, tentano di rapire una bimba di 6 anni. La donna arrestata: «Volevo solo prendermi cura di lei»

Giovedì 12 Giugno 2014
La coppia monta in moto con la bambina appena rapita
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Era sporca, era trasandata, volevo portarla a casa e prendermi cura di lei, volevo giocare un po' con lei.

Lo ha raccontato in lacrime durante l'interrogatorio di garanzia in carcere davanti al gip Vincenzo Brancato, Valentina Piccinonno, di 31 anni, accusata, insieme al suo compagno, Giovanni Giancane, di 45 anni, di aver rapito la sera di lunedì scorso a Monteroni di Lecce una bimba di 6 anni, di nazionalità bulgara, poi liberata dai carabinieri che hanno fatto irruzione in casa della donna.



Nel corso dell'interrogatorio di garanzia la donna ha detto che l'indomani avrebbe chiamato i carabinieri «per far venire a prendere la bambina». La donna, come sostenuto dai legali, gli avvocati Luigi Piccinni e Anna Celenia Solda, è apparsa molto provata e scossa per quanto accaduto e di non essersi resa conto delle conseguenze del gesto, chiedendo continuamente: «Che succede? Perché ce l'hanno con me? Che cosa ho fatto?».



La donna, secondo quanto raccontato, si sarebbe recata a Monteroni per un appuntamento di lavoro con il Giancane che si era offerto di aiutarla. I due si sarebbero trovati di passaggio nella zona del parco giochi, a pochi passi dall'area del mercato di Monteroni di Lecce, per continuare a parlare e lì le due bambine, che evidentemente come poi raccontato agli investigatori, conoscevano l'uomo si sarebbero avvicinate.



La più piccola si sarebbe seduta tra le braccia della donna dimostrandole affetto. «Un gesto che evidentemente - commenta l'avvocato difensore della donna - ha fatto riemergere in lei il dramma vissuto nel marzo scorso quando ha perso la bambina nata prematuramente dopo otto mesi». Valentina Piccinonno ha raccontato al gip di come la piccola bulgara fosse malandata, trascurata e maleodorante.



«Ho chiesto anche in giro alle altre mamme presenti - ha raccontato - dove fossero i genitori, ma più di una mi ha risposto che non lo sapevano e che le bambine erano solite stare lì da sole. La piccola mi ripeteva: «Voglio stare con te, voglio stare con te e allora ho deciso di portarla a casa per farla mangiare, le ho comprato anche una pizza e lei per tutto il tempo che siamo stati insieme non ha mai manifestato la volontà di voler tornare a casa. Ho sbagliato forse, ma non volevo rapirla».



Intanto il giudice ha convalidato l'arresto decidendo a breve sulla richiesta di sostituzione della misura cautelare con un ricovero presso una struttura più idonea alle condizioni di salute della donna (che farebbe uso di droga e sarebbe in uno stato di depressione), così come richiesto dalla difesa.
Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 17:01