Ilaria, morta a 13 anni per un mal di pancia. Indagati i medici

Giovedì 15 Maggio 2014 di Lorena Loiacono
Ilaria, morta a 13 anni

Mor a 13 anni in ospedale, per un mal di pancia Ma oggi, a due anni dalla scomparsa, le indagini stanno rivelando un quadro agghiacciante.

Sono undici le persone denunciate, tra medici e paramedici, per omicidio colposo e falso in atto pubblico. Secondo le indagini portate avanti dai carabinieri del Nucleo Tutela salute, si tratterebbe di reati come falsificazioni della cartella clinica e pratiche mediche sbagliate.

Ilaria Humber, la vittima appena tredicenne, il 27 aprile del 2012 venne ricoverata in codice giallo presso il reparto di pediatria dell'ospedale Parodi Delfino di Colleferro, dopo una gita scolastica, per forti dolori all'addome. La mattina seguente la ragazzina morì per un inaspettato arresto cardiaco.

Alla famiglia venne detto che si trattava di una malformazione congenita, trascritta peraltro anche in cartella clinica. E così dopo poche ore vennero organizzati i funerali, nel dolore dei genitori, senza effettuare ulteriori accertamenti né tanto meno l'autopsia e senza aver avvisato la magistratura.

Dopo qualche giorno, il reparto operativo dei Carabinieri del Nas di Roma sequestrò la cartella clinica ed informò il magistrato del Tribunale di Velletri che dispose l'autopsia, che venne effettuata a dieci giorni dalla morte, e quindi la riesumazione del corpo dal cimitero di Genazzano. La piccola era affetta da patologia del megacolon e sul suo corpo, durante il ricovero, venne effettuato un esame diagnostico, per via rettale, con una sonda destinata invece al naso: su questo punto, come dimostrano le intercettazioni effettuate, ci sarebbe stato anche un brindisi dei medici soddisfatti per essere riusciti a non perforare l'intestino.

I primi avvisi di garanzia partirono nell'ottobre scorso e l'imputazione, durissima, era quella di omicidio colposo. Ora la svolta nell'inchiesta e la scoperta delle mancanze attribuite al pool sanitario.

Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 10:23