Gpl, è l'ora del duello tra la politica e i legali

Martedì 19 Marzo 2019
CHIOGGIA
Non sarà una delegazione tecnica quella che questa mattina, alle 11 al Ministero dello Sviluppo economico, incontrerà la controparte Socogas per discutere del deposito Gpl. Per conto dell'amministrazione comunale, infatti, saranno presenti il sindaco, Alessandro Ferro, il vice Marco Veronese e il presidente del Consiglio comunale, Endri Bullo. Per il Comitato No-Gpl ci saranno il presidente Roberto Rossi e altri tre componenti. Nessun avvocato, quindi, se non quelli che, già funzionari del Ministero, potrebbero rappresentare quest'ultimo. Viceversa la Socogas si presenterà con i propri legali.
BRACCIO DI FERRO
Una composizione che prefigura i termini in cui, probabilmente, si svolgerà il confronto. Da una parte la ditta che, forte della sentenza del Consiglio di Stato, e facendo sentire il peso dei 35 milioni di euro investiti nel deposito, ascolterà le proposte di Chioggia e del Ministero; dall'altra i due enti (con il comitato) che eserciteranno una pressione politica per convincere l'azienda a rinunciare all'impianto di Chioggia. «Sono stati gli stessi dirigenti dei ministeri dice Rossi a spiegare, in occasione del precedente incontro del 29 gennaio, che l'autorizzazione riguarda solo l'impianto a terra e non anche il transito delle gasiere che deve essere normato con una variante al Piano regolatore portuale. Al momento, poi, non è neppure disponibile la banchina per l'attracco che è ancora sotto sequestro da parte dell'autorità giudiziaria. Ci potrebbero volere anni per risolvere il tutto. Conviene alla Socogas rimanere in attesa di un esito che, per quanto riguarda il transito nel canale navigabile, potrebbe anche essere negativo?».
GLI SCENARI
E qui riecheggia l'idea di uno spostamento del deposito in un'area meno densamente abitata che potrebbe essere sostenuta anche dal Ministero. Quest'ultimo, però, a supporto della città ha messo finora in atto azioni eclatanti, ma inefficaci. Ad esempio, la lettera inviata al Consiglio di Stato, con cui lo stesso Ministero si dissociava dal parere dell'Avvocatura di Stato, non è stata minimamente presa in considerazione dal massimo tribunale amministrativo perché, si legge nella famosa sentenza, «prodotta oltre i termini». E il Mise non poteva non sapere di essere fuori tempo massimo. Dunque, il peso politico del Ministero, questa volta, conterà qualcosa? «Lo vedremo a Roma risponde Rossi . Noi ci aspettiamo un atto concreto, almeno una circolare che dissuada la Capitaneria dall'emettere ordinanze-tampone per il transito delle gasiere (come è avvenuto per le gru dirette a Malta), prima che sia definita tutta la partita del piano regolatore». E la Socogas? Per ora accetta il confronto («Abbiamo il diritto dalla nostra, ma siamo disponibili a parlare» fanno sapere dall'azienda), ma non sembra disponibile a un ripensamento.
Diego Degan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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