Un fondo da cento milioni di euro
per tutelare Amarone e Recioto

Venerdì 23 Ottobre 2015 di Maurizio Rossignati
Un fondo da cento milioni di euro per tutelare Amarone e Recioto
Cento milioni di euro per finanziare le scorte di Amarone e Recioto. È quanto ha deciso di mettere a disposizione delle Cantine del Valpolicella il Banco Popolare di Verona con un accordo sottoscritto ieri con il Consorzio Vini della Valpolicella, in collaborazione con Siquria Spa (organo di controllo e tutela della Denominazione d'origine).

L’intesa, prima del genere in Italia, va a finanziare le scorte certificate di Amarone e Recioto ed è stata voluta dal Consorzio per tutelare questi due grandi vini, cercando di sostenere le aziende affinché non cedano alla tentazione di vendere a prezzi scontati un prodotto che va tenuto in cantina ad affinare per almeno tre anni.

«È una bella notizia, in Francia si fa da tempo per il Bordeaux ed il Borgogna - dice subito Emilio Pedron, oggi alla guida della Bertani -. Questo permetterà di mantenere alti i prezzi e soprattutto di dare più solidità e sicurezza ai produttori. Noi, per esempio, produciamo un Amarone che teniamo in cantina per 10 anni. È un patrimonio ed è giusto che le banche lo valutino come tale. Inoltre è un segnale ulteriore del valore della Denominazione».

Ma c'è anche chi vi vede un pericolo oltre che un'opportunità: «Se il mercato continua a tirare come oggi, nulla da dire, ma se per caso vi fosse un calo un pericolo c'è: quello di andare a finanziare magazzini con il rischio di creare una bolla speculativa», sottolinea Bruno Trentini, direttore generale di Cantina di Soave, oggi maggior produttore di Amarone. E guarda caso il plafond va a finanziare per un controvalore che è pari al 70% di quanto verrà certificato da Siquria in cantina, come accadeva ai bei tempi dell'edilizia che tirava.

«È proprio per salvaguardare il prodotto e non svalutarlo, vista la generosa produzione che il 2015 garantirà, che è stato dato vita a questo finanziamento che permetterà alle aziende vitivinicole associate, ma anche a tutti i produttori della Doc, di finanziare la loro attività garantendo, in tempo reale tramite il Consorzio e Siquria, alla banca creditrice la consistenza e l’andamento delle scorte di Amarone e Recioto custodito nella propria cantina. Senza essere obbligati a venderlo anzitempo per ottenere la liquidità necessaria all’ordinaria attività aziendale», sottolinea Christian Marchesini, presidente del Consorzio del Valpolicella.

Il finanziamento prevede una durata massima di 60 mesi con un preammortamento, appositamente calibrato al ciclo naturale del vino, fino a 30 mesi.

«Siamo da sempre uno storico interlocutore del settore primario - conclude Carlo Fratta Pasini, presidente del Banco Popolare – e questa iniziativa al fianco dei produttori del Valpolicella crea i presupposti per aiutare le aziende a valorizzare ulteriormente uno dei migliori prodotti della nostra terra».
Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 08:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA