FELTRE (BELLUNO) - Rischiare la vita per andare all’università. E tutto questo per colpa di un manipolo di ragazzi scatenati che il mattino, prima di arrivare a scuola, "giocano" con chi passa per la strada.
Azioni pesanti che potrebbero anche avere conseguenze molto gravi. Anzi irreparabili.
La denuncia arriva da una ventenne feltrina che, per raggiungere il campus di Borgo Ruga, passa con il motorino davanti all’ospedale. È iscritta a Scienze infermieristiche e, ogni mattina alle otto, raggiunge l’università per seguire le lezioni.
«Non ho la macchina e per andare a lezioni al campus uso il motorino. Quando passo davanti alla pensilina del bus, puntualmente vengo sbeffeggiata e questo forse per il motorino che, antiquato, probabilmente li fa ridere. In un primo momento mi sono arrabbiata, ero infastidita ma poi mi è passata. Mi sono detta "sono ragazzi"».
I giorni successivi però gli attacchi si sono fatti sempre più pesanti fino quando il motorino della giovane è stato preso a calci.
«Mentre stavo passando uno degli studenti, da poco sceso dal bus mi ha sferrato un colpo alla ruota. Un calcio che mi ha fatto perdere l’equilibrio. Sono stati attimi di panico perchè dietro a me c’era un’auto che viaggiava a pochi metri dal motorino. Quando ho pensato che la macchina avrebbe potuto, se fossi caduta, investirmi, mi sono venuti i capelli dritti. Poco dopo ho incontrato un vigile urbano, al poliziotto ho raccontato tutto ma, ormai, i ragazzi non c’erano più. L’agente mi ha assicurata che avrebbe "fatto un giro di controllo" ma non ho più saputo nulla».
«Il consiglio del poliziotto è stato quello di cambiare strada. Certo una soluzione, però così l’avranno ancora vinta i ragazzi della pensilina. E a me questo certo non va visto che sono libera come tutti di passare davanti all’ospedale senza dover essere vittima un gruppo di bulli».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Azioni pesanti che potrebbero anche avere conseguenze molto gravi. Anzi irreparabili.
La denuncia arriva da una ventenne feltrina che, per raggiungere il campus di Borgo Ruga, passa con il motorino davanti all’ospedale. È iscritta a Scienze infermieristiche e, ogni mattina alle otto, raggiunge l’università per seguire le lezioni.
«Non ho la macchina e per andare a lezioni al campus uso il motorino. Quando passo davanti alla pensilina del bus, puntualmente vengo sbeffeggiata e questo forse per il motorino che, antiquato, probabilmente li fa ridere. In un primo momento mi sono arrabbiata, ero infastidita ma poi mi è passata. Mi sono detta "sono ragazzi"».
I giorni successivi però gli attacchi si sono fatti sempre più pesanti fino quando il motorino della giovane è stato preso a calci.
«Mentre stavo passando uno degli studenti, da poco sceso dal bus mi ha sferrato un colpo alla ruota. Un calcio che mi ha fatto perdere l’equilibrio. Sono stati attimi di panico perchè dietro a me c’era un’auto che viaggiava a pochi metri dal motorino. Quando ho pensato che la macchina avrebbe potuto, se fossi caduta, investirmi, mi sono venuti i capelli dritti. Poco dopo ho incontrato un vigile urbano, al poliziotto ho raccontato tutto ma, ormai, i ragazzi non c’erano più. L’agente mi ha assicurata che avrebbe "fatto un giro di controllo" ma non ho più saputo nulla».
«Il consiglio del poliziotto è stato quello di cambiare strada. Certo una soluzione, però così l’avranno ancora vinta i ragazzi della pensilina. E a me questo certo non va visto che sono libera come tutti di passare davanti all’ospedale senza dover essere vittima un gruppo di bulli».
