"Raccolta abiti usati" in pineta
di Barcola: degrado e abbandono

Venerdì 28 Novembre 2014
La sporcizia nella pineta
TRIESTE - Sacchi zeppi di indumenti usati, borsoni e zaini ma anche scarpe da uomo, donna e bambino, tute, felpe, pile, pantaloni, maglie e "cadaveri di brandine" estive. E' lo "spettacolo" che la Pineta di Barcola regala in questi giorni a chi la frequenta: un deposito a cielo aperto di abiti usati e abbandonati a pochi metri dal lungo mare e dalla piazzola con i giochi per i bambini.

A scene così i residenti del quartiere residenziale non erano mai stati abituati e dalle istituzioni, finora, nessun intervento. Certo, ci sono le siepi sempreverdi a nascondere la scena di degrado agli occhi di chi passeggia sul lungomare ma per chi invece porta i bimbi a giocare di certo il colpo d'occhio è notevole.

Lo sdegno dei triestini corre, come sempre più spesso succede in queste occasioni, su Facebook dove il primo a segnalare l'episodio è Michele Babuder, consigliere circoscrizionale.

Facile sarebbe attribuire la responsabilità ai profughi ospitati da qualche settimana all'Hotel Tritone che dista pochi metri dalla pineta e invece come precisa lo stesso Babuder : "probabilmente la situazione è ascrivibile unicamente alla mancanza di sensibilità da parte di autorità ed enti preposti ad assicurare l'assistenza a persone che si trovano in stato di indigenza e di "bisogno psicofisico".

La foto racconta il tremendo disagio di una singola persona - peraltro italiana - che da mesi staziona nell'area senza che alcuno se ne prenda realmente cura, residenti e commercianti barcolani a parte. Purtroppo, stride il fatto che di lui le istituzioni si dimentichino, o facciano finta di non vedere mentre, a meno di cento metri in linea d'aria, c'è un albergo che "ospita richiedenti asilo politico".
Ultimo aggiornamento: 14:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA